A soli due giorni dalla riapertura delle scuole, prevista per lunedì 10 gennaio, regna ancora il caos in Sicilia. Il problema si pone soprattutto per i comuni in zona gialla, dove il Governo nazionale ha disposto il ritorno in classe da lunedì. Ma i sindaci siciliani non ci stanno. Temono che il rientro in presenza, in un quadro di contagi in forte crescita, possa rappresentare un problema. Oggi la Regione si riunisce in una task force per provare a trovare una soluzione.
Circa 200 primi cittadini hanno partecipato ieri a una videoconferenza indetta dall’Anci Sicilia. I sindaci hanno sottolineato che “ci troviamo di fronte ad una situazione drammatica e al tempo stesso di incertezza che, purtroppo, non dispone di misure adeguate. Misure che il Governo nazionale e la Regione siciliana devono assolutamente modificare. Tutto questo viene aggravato ulteriormente dal forte stato di stress cui sono sottoposte le strutture sanitarie”.
“Riaprire le scuole in presenza già a partire da lunedì è un atto irresponsabile”, ha ribadito Leoluca Orlando. “Considerato che una percentuale elevatissima di positivi viene individuata tra i cittadini in età scolare e soprattutto tra i minori non vaccinati. Di fronte allo stress delle strutture ospedaliere, alle file di ambulanze davanti ai nosocomi cittadini, alla mancanza di mascherine Ffp2, riaprire le scuole in presenza già a partire da lunedì è un atto irresponsabile”.
Le Asp provinciali, inoltre, “sono in grave ritardo con i tracciamenti e con le verifiche dei tamponi. Ciò non consente di avere dati certi sui positivi”.
Sono ore di grande attesa per le famiglie siciliane, che attendono di sapere se lunedì la scuole riapriranno o meno. Si attende la task force della Regione. Ma intanto i 200 sindaci hanno fatto sapere di avere pronte le ordinanze di chiusura degli istituti scolastici se la Regione non dovesse venire incontro alle loro richieste.
L’ordinanza predisposta da Anci si appella all’articolo 50 del testo unico degli enti locali che dà la facoltà ai sindaci di prendere provvedimenti in emergenza.
“Faccio appello al governo nazionale e regionale affinché possano rinviare l’apertura delle scuole in presenza. E istituire invece la Dad a tutela della salute di tutta la comunità scolastica”, ha aggiunto il sindaco Orlando.
Alcuni sindaci hanno comunque già predisposto la chiusura degli isitituti scolastici. A Misilmeri, nel Palermitano, il sindaco ha disposto la sospensione delle attività didattiche in presenza per tutte le scuole di ogni ordine e grado del territorio sino al 14 gennaio. Stessa cosa a Trappeto ma sino al 22 gennaio.
Scuole chiuse anche a Caccamo. Il sindaco Nicasio di Cola ha emanato un’ordinanza che dispone la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado. Da lunedì 10 a venerdì 21 gennaio.