Covid, l’isolamento crea problemi a lavoro e servizi: si va verso la riduzione del periodo di quarantena

Già dalla prossima settimana il periodo di isolamento potrebbe essere drasticamente ridotto. Il virologo Matteo Bassetti: “Come sempre arriviamo tardi, queste cose andavano fatte due mesi fa”

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In Italia oltre un milione di persone sono costrette ad effettuare un periodo di isolamento dopo aver contratto il Covid-19.  Al momento la regola in tal senso è molto chiara: in caso di tampone che dia esito positivo la quarantena prevista è di una settimana, dopo la quale è possibile, previo test negativo, uscire nuovamente da casa. Un tempo considerato da molti troppo lungo, soprattutto in assenza di sintomi. Durante la fase di isolamento domiciliare, infatti, l’assenza di moltissime persone dal proprio posto di lavoro rischia di creare un effetto boomerang, che si ripercuote negativamente sull’efficacia aziendale e sui servizi. Per questo si sta ragionando sull’ipotesi di ridurre l’isolamento domiciliare a sole 48 ore, fermo restando la condizione d’obbligo di tampone negativo.

COVID, RIDUZIONE ISOLAMENTO: TROPPO TARDI O TROPPO PRESTO? IL PARERE DISCORDE DEI VIROLOGI

La novità in tal senso potrebbe già arrivare la settimana prossima, tramite circolare del Ministero della salute. Una misura drastica, che renderebbe nuovamente più fluido il mondo del lavoro, ma sulla quale non tutti i virologi sono d’accordo. “Nel momento in cui questa onda andrà a ridursi, e ormai probabilmente ci siamo, io credo che quanto prospettato abbia un senso, nell’ottica di una convivenza con questo virus – il parere di Fabrizio Pagliasco -.  Prima però, dobbiamo far passare la nottata“.

Di parere opposto, invece, Matteo Bassetti: Come sempre arriviamo tardi.  Queste cose andavano fatte due mesi fa, quando qualcuno già diceva di farle – ha detto ad Adkronos il direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova -. Si sarebbe evitato di arrivare nella situazione di grandissima difficoltà che, lo assicuro, c’è in questo momento. Io sento ogni giorno di proprietari di strutture alberghiere, ristoranti, stabilimenti balneari, ma anche ospedali, operatori della pubblica sicurezza, persone che purtroppo non stanno andando a lavorare. E quindi stanno mancando una serie di servizi. Naturalmente noi arriviamo sempre per ultimi. ”

Parole, forse, non prive di fondamento, se si pensa che ci sono nazioni, come Spagna e Usa, in cui i giorni di quarantana sono già stati ridotti a cinque. Altre invece, come Spagna ed Inghilterra, in cui non è più previsto l’isolamento per i soggetti positivi.