Covid, molecolare all’hub per i positivi, Costa: “Casi elevati, gestione complicata”
Le dichiarazioni del commissario Covid della Città metropolitana di Palermo in merito alle convocazioni all’hub per i molecolari di controllo
L’incremento dei casi di Covid-19 a Palermo complica la gestione delle procedure per i positivi. L’Usca non riesce a fronteggiare la grossa richiesta di tamponi molecolari di controllo da effettuare a domicilio, quindi si è ricorsi ad un’altra soluzione. In caso di contagio da Covid-19, alcuni cittadini sono stati convocati all’hub vaccinale della Fiera del Mediterraneo per sottoporsi al test dopo l’isolamento.
La situazione pare, però, presentare delle criticità. Chi ha vissuto da separato in casa con familiari positivi, dovrà recarsi all’hub con loro nella stessa auto? Si vanificheranno così gli sforzi osservati nel periodo di quarantena? E’ ciò che si è chiesto uno degli editori di Palermo Live, Simone Lima, che ha ricevuto la convocazione per sé e la propria famiglia.
La vicenda
Nel caso di Simone, sono sua moglie e il suo primogenito ad aver preso il Covid. I due si sono dunque isolati dal resto della famiglia, ossia Simone e altri due bambini.
“Ho fatto dieci giorni di quarantena – ha raccontato l’editore – dieci giorni di isolamento dei due positivi, con tutto ciò che questo comporta perché i disagi sono terribili. Ora, però, devo mettermi in macchina con due persone che non so se sono positive o meno, vanificando in pratica tutti i giorni di isolamento. Rischierei praticamente il contagio nel giorno in cui devo andare a fare il tampone. Per me è pazzesco”.
“Mia moglie non ha forze, non possiamo andare con due macchine, non riesce a guidare – aggiunge -. Quindi siamo costretti ad andare tutti e cinque a fare il tampone insieme. E’ il sistema che non va bene perché dopo tutti questi sacrifici uno rischia di vanificare quello che ha fatto”.
Le parole del commissario per l’emergenza Covid
Maggiori delucidazioni ci giungono da Renato Costa, commissario Covid della Città metropolitana di Palermo. “Con i casi che si sono registrati adesso la gestione è più complicata – spiega a Palermo Live -. Meglio venire in Fiera e farsi un tampone in rispetto della data, che non aspettare una visita dell’Usca, che si può fare fino a un certo punto. E’ evidente quindi che ciò dev’essere fatto per l’interesse delle persone”.
“Da oggi è inoltre in vigore la circolare per cui il contatto stretto non è più in quarantena – aggiunge -. Questa cosa riguarda quindi ora solo i positivi, dunque il problema non si pone più. Il contatto stretto non dovrà camminare accanto al positivo, uscirà solo quest’ultimo per venire a farsi il tampone. Inoltre, teoricamente non dovrebbe essere già più positivo. Noi lo convochiamo non per confermare la positività, ma perché ci sono i tempi per cui possa essere liberato perché diventato negativo”.