Covid Sicilia, l’appello dell’assessore Razza: “Servono più vaccini”
In Sicilia continua la campagna di vaccinazione, ma molto lentamente a causa della mancata fornitura di nuove dosi
La Sicilia per la quarta settimana di fila sarà zona gialla: i contagi sono stabili, ma a preoccupare è la situazione della provincia di Palermo. Nel frattempo nell’isola continua la somministrazione dei vaccini anti Covid: si procede in maniera costante, ma molto lentamente causa poca disponibilità di dosi. L’assessore regionale Ruggero Razza fa un appello a Roma per velocizzare una maggiore fornitura dei vaccini.
“Ci aspettiamo vengano attivate tutte le procedure per autorizzare gli altri vaccini già disponibili e aumentare l’approvvigionamento nazionale delle fiale. Se ci fossero centinaia di migliaia di dosi a settimana, infatti, in ogni Regione non ci sarebbe neppure il problema di scegliere da dove partire. Semmai saremmo tutti ventre a terra a moltiplicare le sedi vaccinali e distribuire fiale ai medici di famiglia”, ha sottolineato Razza.
BASTA POLEMICHE
“Nell’ambito della campagna vaccinale, le Regioni non procedono per conto proprio e senza un indirizzo unitario. Va ricordato ancora una volta come gli enti regionali non abbiano stabilito che la Fase-3 del Piano (insegnanti, forze dell’ordine, forze armate, penitenziari, servizi essenziali) anticipasse la Fase-2 (fragili e over 70); ciò, invece, è stato determinato a livello nazionale dalla struttura commissariale che, a sua volta, ha dovuto recepire le indicazioni dell’Agenzia regolatrice del farmaco. Quest’ultima ha autorizzato il vaccino di AstraZeneca solo sulla popolazione under 65, mentre come è noto nel resto del mondo non esiste questa limitazione”.
L’assessore Razza chiude chiedendo di evitare polemiche e pensare di più a accelerare l’approvvigionamento delle dosi di vaccino. Fin dall’inizio dell’emergenza, la Sicilia, su disposizione del presidente Musumeci, ha scelto un’organizzazione in collaborazione con la Protezione civile e il concorso di Forze armate ed enti locali. Vorremmo poter vaccinare per 24 ore al giorno, Senza subire polemiche infondate; e, magari, ricevendo le risorse umane aggiuntive promesse e finora arrivate in numero contenuto. Adesso più che mai è tempo di lavorare, non di polemizzare“.