Crisi di Governo, Draghi e le dimissioni respinte da Mattarella: rinviato alle Camere

Draghi dovrebbe presentarsi in Parlamento mercoledì 20 luglio

crisi

Mario Draghi ha presentato le sue dimissioni dalla carica di presidente del Consiglio. Una crisi che si apre dopo che il M5s non ha votato al Senato la fiducia sul decreto Aiuti e che si era già intravista quando il leader Giuseppe Conte aveva annunciato tale decisione.

Nella giornata di ieri, 14 luglio, dopo un colloquio di circa un’ora con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il presidente del Consiglio Mario Draghi ha dunque annunciato l’abbandono della carica. “Dal mio discorso di insediamento in Parlamento – ha dichiarato il Premier – ho sempre detto che questo esecutivo sarebbe andato avanti soltanto se ci fosse stata la chiara prospettiva di poter realizzare il programma di governo su cui le forze politiche avevano votato la fiducia. Questa compattezza è stata fondamentale per affrontare le sfide di questi mesi. Queste condizioni oggi non ci sono più”.

CRISI DI GOVERNO, DRAGHI IN PARLAMENTO

Dal canto suo, il presidente Mattarella non ha accolto le dimissioni di Mario Draghi. Come si legge in un tweet del Quirinale, lo ha piuttosto invitato “a presentarsi al Parlamento per rendere comunicazioni, affinché si effettui, nella sede propria, una valutazione della situazione che si è determinata a seguito degli esiti della seduta svoltasi oggi presso il Senato della Repubblica”.

Draghi dovrebbe presentarsi in Parlamento mercoledì 20 luglio. Una scelta, quella di Mattarella, che risponde, nella visione del Quirinale, a un preciso dovere democratico e di trasparenza, dovuto al Paese. Così si sottolinea negli ambienti del Colle.

DIMISSIONI DI DRAGHI, LE RAZIONI

“Ci siamo confrontati. Abbiamo preso atto delle dimissioni di Draghi e ci confronteremo di nuovo domani”. Così ha dichiarato il presidente del M5S, Giuseppe Conte, al termine della riunione del Consiglio nazionale, in merito alla decisione del Premier.

“Mario Draghi nel Consiglio dei ministri ha dimostrato di essere un uomo di parola e il Cdm ha preso atto di una situazione che è gravissima”. Così ha dichiarato, invece, il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, al Tg1. “Senza un governo, lo vedremo già domani sullo spread e sulle borse, i tassi di interesse sui mutui si impenneranno, non avremo possibilità di fare decreti sul caro bollette e caro benzina, sul tema del cuneo fiscale e del salario minimo, non saremo in grado di firmare i contratti del gas con gli altri Paesi né potremo correre il rischio di andare in esercizio provvisorio”.

“Credo che Conte abbia sbagliato a non votare la fiducia. È stato un errore grave, tanto più dopo l’incontro di martedì”. Questo il commento del ministro della Salute, Roberto Speranza. “Per dare risposte serve un governo forte, questo è un governo che può provare a dare queste risposte”, ha aggiunto.

“L’unica vera alternativa a Draghi è Draghi”, ha invece sottolineato il leader di Italia Viva, Matteo Renzi. “Ci vuole un accordo su tre questioni”, ha continuando citando la gestione del Pnrr, una legge di bilancio basata su energia e inflazione, il ruolo dell’Italia in Europa.

CONTINUA A LEGGERE

Crisi di Governo, il premier Mario Draghi annuncia le sue dimissioni: Mattarella dice no