Crollo via Pecoraro:”Buby sta male, aiutateci a salvare la nostra gatta”
Asia Stagnitta: “In attesa che si faccia vivo il proprietario dell’immobile speriamo nel cuore della gente. Buby per noi come una figlia”
Alla fine, chi davvero ne è uscito più che malconcio dal crollo del muro della palazzina di via Pecoraro è una gatta bianca di 1 anno e mezzo. E’ letteralmente volata giù per lo spavento, e per poco non si è giocata una delle 7 o, se siete di origine anglosassone 9 vite. Ci è andata davvero vicina Buby, anzi, a sentire la sua padrona “non è ancora del tutto fuori pericolo”.
ATTENDIAMO CHE SI FACCIA VIVO IL PROPRIETARIO DELL’IMMOBILE
“La nostra intenzione è di riuscire a venire in contatto con i proprietari della costruzione venuta giù. Non si può mantenere in piedi, senza premurarsi di effettuare i dovuti controlli di stabilità un muro tanto vecchio. Chiediamo un risarcimento che ci sembra dovuto. Per noi Buby è ormai una presenza importante, e vederla ridotta in questo stato per l’incuria di qualcuno ci fa tanta rabbia.” A causarne la caduta dal 4° piano dell’edificio prospiciente, come detto, il cedimento di parte di un vecchio stabile che appartiene a privati. Prima la parte interna poi, di conseguenza la completa caduta del muro esterno. “Buby, come tutti i giorni era affacciata al balcone, lo ha sempre fatto, fin da quando era piccolina. I danni che ha riportato sono davvero importanti. Adesso si trova ricoverata alla clinica “Primavera”.
LA DONAZIONE PER BUBY
Asia Stagnitta e il suo compagno hanno il cuore a pezzi, e l’unica cosa che vogliono adesso è vedere star bene la loro gatta. “In attesa che si faccia vivo qualcuno abbiamo istituito una colletta on line, consapevoli del fatto che, essendo entrambi disoccupati, non abbiamo le capacità economiche per affrontare le operazioni e le cure di Buby. Ci è stato fatto un preventivo, e la somma di 700 euro è certamente destinata a salire. A tutti coloro che prenderanno a cuore questa spiacevole situazione, dico che tramite foto pubblicheremo il totale di quanto è stato donato con tanto di copia dei bonifici“.