“Ddl Zan”: artisti e operatori sanitari al fianco della lotta all’omofobia

Il disegno di legge si è bloccato in Senato perché ritenuto non prioritario da alcuni partiti

ddl zan

In queste ore girano sul web diverse foto di artisti del mondo dello spettacolo e non solo, che mostrano una mano con la scritta “ddl zan”. Si tratta di un disegno di legge contro l’omotransfobia, che prende il nome dal suo relatore, Alessandro Zan, deputato del pd.

Il provvedimento, approvato alla camera nel novembre 2020, si è bloccato al Senato perché definito non prioritario dalla Lega, ma anche da altri partiti di centrodestra, come Forza Italia e Fratelli d’Italia. La norma, alla quale sono favorevoli anche M5s, Italia Viva e Leu, prevederebbe “misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità.

Nel testo è prevista, per chi commette atti discriminatori, la reclusione fino a 18 mesi o una multa fino a 6000 euro. Inoltre, per chi commette o istiga a commettere violenza per identici motivi, o partecipa o aiuta organizzazioni atte a promuovere la discriminazione, è previsto il carcere da 6 mesi a 4 anni. Pene che possono essere sospese in via condizionale, secondo il testo del ddl, solamente nel caso in cui si presti servizio a favore delle associazioni di tutela delle vittime da reati.

ISTITUIRE UNA GIORNATA CONTRO L’OMOFOBIA

Il “ddl Zan” prevede anche che venga istituita una giornata nazionale contro l’omofobia, il 17 maggio, dedicata alla promozione della cultura del rispetto e del contrasto ad ogni forma di discriminazione. Inoltre ogni scuola di ogni ordine e grado dovranno sensibilizzare i propri studenti sul tema, aggiungendo un’apposito programma di formazione. Previsto anche un contributo economico di 4 milioni di euro all’anno da destinare ai centri contro le discriminazioni sessuali e di genere, utilizzabili per assistenza legale, sanitaria e psicologica alle vittime.

#DIAMOCIUNAMANO

Tanti gli artisti del mondo dello spettacolo e delle cultura hanno postato sui social una foto con la scritta “ddl zan” sul palmo della mano. Tra questi anche Loredana Bertè, Alessandra Amoroso, i Tiromancino e Cristina D’avena. Anche Alessandra Mussolini si è schierata a favore della campagna “Diamoci una mano”, promossa dal direttore editoriale di Vanity Fair Italia Simone Marchetti. Sostegno al disegno di legge è arrivato anche nel programma “l’isola dei famosi”, durante il quale Angela Melillo aveva con sé un biglietto con scritto “Ddl Zan. #DdlZan”.

Anche dagli infermieri dell’ospedale “Di venere” di Bari hanno voluto manifestare il loro parere favorevole al ddl zan, scrivendolo a chiare lettere sulle loro tute anticovid. “Il ddl Zan, da tempo osteggiato dalla Lega – commenta un’infermiere – aiuterebbe a tutelare ogni cittadino dalla discriminazione, per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità, aiutando anche noi infermieri a rispettare a pieno l’articolo sopra citato. Pertanto, io e i miei bellissimi colleghi – conclude – ci uniamo alla ‘call to action’ lanciata da Vanity Fair in favore dell’approvazione di questo disegno di legge“.