Di De.Co., ovvero Denominazioni Comunali, si è discusso di recente, in occasione dell’ istituzione e della disciplina del Registro telematico dei Comuni.
Una Legge licenziata dall’Assemblea Regionale Siciliana, che contiene le modifiche alla precedente, la 22 del 28 marzo 1995.
L’articolo 5 della Legge congela le nomine di sottogoverno centottanta giorni prima del voto.
Il Registro riguarda anche i relativi prodotti a Denominazione Comunale, le De.Co., appunto.
Cosa abbia a che vedere il congelamento delle nomine con le De.Co. proprio non si comprende per Nino Sutera, Ideologo del percorso “Borghi GeniusLoci De.Co.” è il direttore della Libera Università rurale dei Saperi e dei Sapori Onlus.
Originario di Menfi, in provincia di Agrigento, è componente della task force nazionale per le Denominazioni Comunali.
Un instancabile sostenitore della necessità di portare avanti un’azione di recupero delle identità e delle tipicità locali, valorizzandone l’unicità.
“Le Denominazioni Comunali – spiega – nascono da un’idea semplice e geniale del grande Luigi Veronelli, nel 1990″.
“Uno strumento – prosegue Nino Sutera – che, come spiegava il giornalista e gastronomo, consente al prodotto del territorio di acquisire la propria identità”.
Un’azione concreta di marketing territoriale, dunque, ma non solo.
“Si tratta – aggiunge – di un’importante opportunità per il recupero e la valorizzazione delle identità e unicità locali“.
C’è dell’altro, tuttavia.
“Le De.Co – sottolinea ancora – non sono prodotti tipici”.
“Per effetti dei Regolamenti CEE i prodotti tipici e di qualità – precisa – sono solo quelli a marchio DOP e IGP, normato dal Regolamento CE 510/06 e a marchio STG , disciplinato dal Regolamento CE 509/06”.
Secondo Nino Sutera, tuttavia, c’è anche un’altra lacuna.
“La Legge – precisa – non chiarisce chi si farà carico di verificare e controllare, e fare rispettare, per esempio, i disciplinari di produzione che hanno un costo non indifferente”.
Il percorso “Borghi GeniusLoci De.Co.” ha una connotazione culturale e mira a salvaguardare e valorizzare il “locale”.
Un vero e proprio antidoto al fenomeno della globalizzazione, che tende invece ad omogeneizzare prodotti e sapori.
Il Genius Loci rappresenta l’essenza e l’identità di un territorio, al quale appartengono immagini, colori, sapori, profumi e paesaggi.
A tal proposito, Nino Sutera cita ancora Luigi Veronesi e l’illuminante definizione data al Genius Loci dal giornalista. Ovvero, “l’intimo ed imprescindibile legame fra uomo, ambiente, clima e cultura produttiva“.
Proprio da queste parole, il percorso “Borghi GeniusLoci De.Co.” trae il proprio nome.
La De.Co. è un prodotto del territorio: può trattarsi, indistintamente, di un piatto, di un dolce, di un sapere.
O, ancora, di un evento che rivesta un particolare significato per la comunità locale o di un lavoro artigianale.
Elementi con i quali un territorio si identifica per le caratteristiche identitarie e di unicità.
Ecco perchè deve essere considerata come una vera e propria attrazione turistica, capace di muovere un target di viaggiatori che la letteratura internazionale definisce “foodies”.
Una categoria di viaggiatori sensibili al patrimonio culinario locale e non solo.
In una simile ottica, particolare attenzione è rivolta all’incremento del turismo enogastronomico, puntando sulla spiccata tipicità delle pietanze ereditate dalle antiche tradizioni locali.
Obiettivo del Percorso GeniusLoci De.Co. è tutelare dalle insidie della globalizzazione l’identità dei territori.
Un’azione da esercitare anche attraverso la valorizzazione delle produzioni di eccellenza e delle tradizioni storiche e culturali che fanno parte del patrimonio locale, al fine di ottimizzarne la competitività.
Il percorso innovativo “Borghi GeniusLoci De.Co.” è in grado di esprimere l’essenza più autentica e di “raccontare” la storia di un territorio.
Un modo per rafforzare l’identità dei luoghi soprattutto attraverso l’esaltazione delle peculiarità gastronomiche che li connotano.
Una pietanza, infatti, non serve solo a soddisfare l’appetito e a fornire all’organismo apporti calorici e nutrizionali.
Si tratta anche di uno strumento in grado di veicolare la cultura e le tradizioni locali, trasmettendo i valori dell’ambiente in cui si preparano i cibi.
E dove, in primis, i piatti sono “pensati” e concepiti.
“Per garantire la sostenibilità del percorso – avverte Nino Sutera – occorrono tuttavia quattro principi”.
Ovvero, la storicità, l’unicità, l’interesse collettivo, condiviso e diffuso e la totale assenza di burocrazia.
“Il mito che circonda la maggior parte dei territori rurali di successo – spiega – assomiglia a una favola vera fatta di personaggi, di eccezionalità e di unicità”.
Aspetti importanti che collocano l’idea dei Borghi Genius Loci De.Co. nell’ambito di un innovativo percorso culturale e di pensiero, volto alla difesa delle peculiarità territoriali.
L’elemento vincente è racchiuso, appunto, nell’unicità dell’identità, in considerazione dell’impossibilità di legare l’azione di forza alla qualità normata dai Regolamenti comunitari.
“In questo processo culturale – conclude – i disciplinari, le commissioni e i Regolamenti stessi mutuati dai marchi di tutela di tipo europeo quali DOP, IGP e DOC sono pertanto strumenti inutili”.