Disastro funivia: il giallo del cavo tranciato e del freno non funzionante

Sembra che la fune traente della funivia si sia tranciata e che il sistema di blocchi di sicurezza non sia entrato in funzione

Ancora non sono chiare le cause della terribile tragedia avvenuta ieri nella funivia del Mottarone. Nell’incidente sono morte 14 persone, mentre un bambino di 5 anni, l’unico sopravvissuto, si trova all’ospedale Regina Margherita di Torino in prognosi riservata. Secondo il racconto di alcuni testimoni, la cabina, mentre stava percorrendo il tratto terminale della corsa, quello più in pendenza, E avrebbe iniziato di colpo a scivolare verso il basso. Per poi sganciarsi all’altezza di un pilone. cadendo nel vuoto per una quindicina di metri e rotolando a valle. prima di vedere la cabina correre all’indietro per trecento metri e precipitare al suolo, si sarebbe sentito un forte schiocco, e poi un sibilo, .

SI È SPEZZATA LA FUNE TRAENTE

Nel sistema di trasporto a fune sono previsti tre tipi di cavi: quello traente, quello portante e quelli di soccorso. Probabilmente il sibilo che hanno sentito i testimoni sarebbe quello della fune traente che si sfilava, e picchiava contro il terreno. I protocolli di sicurezza prevedono che in caso di rottura della fune traente, quella che fa spostare la cabina, su quella portante scatti un impianto di sicurezza che chiuda immediatamente le ganasce bloccando l’impianto. La cabina con quindici persone a bordo, che era arrivata a poco più di cento metri dalla cima Mottarone, si è trovata invece senza forza trainante e, senza alcun freno, ed ha iniziato a scivolare indietro, verso il Lago Maggiore, senza controllo.

UNA PRIMA RICOSTRUZIONE

Il tenente colonnello Giorgio Santacroce, comandante del Nucleo operativo dei carabinieri di Verbania ha detto: «C’è un cavo tranciato, gli altri sono intatti, e, al momento, non risultano problemi di manutenzione. Faremo tutti gli accertamenti possibili». Poi l’ufficiale dell’Arma ha spiegato: «Secondo una prima ricostruzione, il cavo portante si è tranciato all’altezza dell’ultimo pilastro. E, nonostante dovrebbero esserci dispositivi di sicurezza, la cabinovia si è staccata».

LE VITTIME NON SONO TUTTE ITALIANE

Non tutte le 14 vittime della funivia erano italiani. C’era un iraniano residente a Diamante, in provincia di Cosenza, con la fidanzata, anch’essa di Diamante ma residente a Vebania. Nella cabina della funivia c’erano anche i componenti di una famiglia di origine ebraica, nati in Israele ma residenti a Pavia. Uno dei componenti di questa famiglia era il capo della sicurezza delle comunità ebraiche, in particolare quella di Milano. Un caso, probabilmente. Ma ci sono comunque una serie di dubbi da sciogliere, di quesiti in attesa di risposte, sui quali gli inquirenti dovranno indagare, e che tingono di giallo questo disastro. Come si può spiegare simile un incidente e un cavo tranciato di netto? Dopo solo un giorno di attività, con frequenti revisioni e controlli?