Dissesto comunale: i palermitani pagheranno 220 euro di Irpef in più all’anno
Se mancheranno i soldi l’addizionale Irpef potrà aumentare ancora. Ma i sacrifici richiesti non serviranno per migliorare i servizi: il salasso è destinato solo a coprire il dissesto
Il Piano di riequilibrio approvato dal Consiglio comunale per evitare il dissesto finanziario, obbliga i cittadini palermitani a mettere mani al portafoglio. Saranno pesantemente tassati, ma in cambio non avranno nulla. Infatti i soldi in più che incasserà il Comune, non serviranno per per migliorare servizi, strade, marciapiedi, cimiteri, scuole o trasporti. Niente di tutto ciò. Tutto il prelievo è destinato per coprire i buchi di bilancio comunale.
PER ANNI L’ADDIZIONALE IRPEF
Per i 240mila contribuenti queste misure saranno inevitabili almeno per i prossimi quattro anni. A cominciare dall’aumento dell’addizionale Irpef su buste paga e imprese. Per i primi due anni sarà raddoppiata, e quindi dall’attuale 0,8 per cento arriverà all’1,6 per cento. Questo in pratica significa un aumento medio di 220 euro a contribuente. Quindi, per esempio, chi guadagna 30 mila euro lordi ,e oggi paga 24 euro al mese, con il nuovo balzello ne pagherà quasi 50. Nelle previsioni c’è un progressivo ridimensionamento delle aliquote sino al 2040. Ma, per contro, c’è anche una clausola di sicurezza con la quale il prelievo potrebbe anche aumentare. Infatti, se le previsioni di introito dalle tasse non verranno rispettate, saranno compensate automaticamente con un ulteriore aumento dell’Irpef. Inoltre ci sono anche alcuni servizi che sono stati aumentati. Il biglietto di ingresso alla piscina è stato portato da 1,5 a 3,5 euro. Per entrare allo Spasimo si pagheranno 5 euro, 20 per i matrimoni. Inoltre, al di fuori di questo piano, è probabile anche l’aumento della Tari: 80 euro a contribuente, con un gettito di 22 milioni per quest’anno.
SITUAZIONE PREOCCUPANTE
È una situazione che desta molta preoccupazione. Per questo sono intervenuti i sindacati, come scrive il Giornale di Sicilia: «Così si ipoteca il futuro della città», ha detto la Cisl, e la Cgil rincara la dose: «Si è evitato il dissesto ma non il disastro a danno di lavoratori e pensionati». E la Ugl: Un «piano di squilibrio». La Uil Sicilia sintetizza così la situazione: «Più tasse e zero servizi». Anche Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio, fa sentire la sua voce: «Si va verso una crisi sociale ed economica ancora più grave. Chi ha permesso l’approvazione del riequilibrio si assuma responsabilità di ciò che è stato avallato».