Djokovic vince ricorso sul visto, ma rischia l’espulsione dall’Australia
Il serbo adesso potrebbe giocare gli Australian Open, ma tutto dipenderà dal governo australiano
Novak Djokovic ha vinto il ricorso presentato sul visto e ha già lasciato l’albergo di Melbourne dove si trovava da giorni. Il giudice ha motivato la sua decisione contestando “irragionevolezza nel modo in cui il responsabile alla frontiera ha preso la decisione di cancellare il visto del tennista“. A questo punto il numero uno al mondo potrebbe giocare gli Australian Open, ma il governo australiano può decidere se espellerlo o meno.
Djokovic e la polemica sull’esenzione
Secondo quanto ricostruito, dopo essere atterrato in Australia per partecipare al primo Slam stagionale grazie a un’esenzione vaccinale, il campione serbo ha trascorso otto ore bloccato all’aeroporto durante la notte prima che i funzionari dell’Australian Border Force annunciassero che gli era stato negato l’ingresso nel Paese. Il tutto a causa del mancato rispetto dei requisiti per avere l’esenzione dalla vaccinazione contro il Covid in Australia.
I legali di Djokovic hanno giustificato l’esenzione avuta dal tennista con dei documenti che attestavano che il serbo aveva contratto il Covid-19 lo scorso dicembre. Per il governo australiano, però, l’infezione da Coronavirus non è una motivazione sufficiente per ottenere l’esenzione medica. Con la sentenza del Tribunale di Melbourne Djokovic potrebbe disputare gli Australian Open, governo australiano permettendo.
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