Anziana aggredita in via Roma, oltre il danno la beffa: “Via crucis nei pronto soccorso di Palermo, niente operazione”
L’anziana signora aggredita da due minorenni lunedì pomeriggio in via Roma ha riportato la rottura del femore e oltre la rabbia per l’aggressione subita ha dovuto fare i conti con gli ormai noti problemi dei pronto soccorso di Palermo. Come racconta la figlia dopo l’arrivo dell’ambulanza per l’anziana è stato un calvario: “Siamo stati al pronto soccorso del Civico non c’erano le barelle per portare dentro mia madre al pronto soccorso. Così siamo andati a Villa Sofia. Qui hanno fatto le analisi e la Tac, ma non può essere operata perché non ci sono posti. Così deve andare in clinica. Lunedì con il femore rotto è rimasta nella barella del pronto soccorso”.
Poi la figlia si sofferma su quanto accaduto alla madre, definendo “vergognosa” l’aggressione dei due ragazzini. “Usciti dalla Rinascente, avevo detto a mia madre di aspettarmi sul marciapiede perché dovevo andare a prendere l’auto parcheggiata. Da lontano ho visto mia madre che rimproverava due ragazzini che stavano abbattendo un palo della segnaletica. I due hanno iniziato a picchiarla e farla cadere a terra. Più che il dolore per la frattura, mia madre era molto più arrabbiata per quanto le è successo. Distrutta per l’aggressione immotivata e violenta dei due teppisti”.
“Via crucis nei pronto soccorso di Palermo”
“Niente barelle al pronto soccorso del Civico di Palermo, niente posti a Villa Sofia e per un’operazione al femore un’anziana aggredita da due ragazzini è costretta a rivolgersi ad una clinica dopo aver passato la notte su una barella dell’area di emergenza di Villa Sofia. Questo è quanto apprendiamo dalla stampa e non possiamo fare a meno di fare per l’ennesima volta una riflessione ormai sempre più frequente: la nostra sta diventando una sanità da terzo mondo, con liste d’attesa lunghissime e pronto soccorso che scoppiano”. Lo afferma il capogruppo del M5S all’Ars e presidente della sottocommissione ai pronto soccorso Antonio De Luca.
“Quanto riportato dalla stampa – dice – purtroppo non ci meraviglia più di tanto. Oltre alle frequentissime lamentale degli utenti, per la sanità nostrana sono arrivate in questi giorni tre sonore bocciature da parte di importanti istituzioni come il Ministero della Salute, Agenas e Crea. Sarebbe il caso che qualcuno al governo si svegliasse e cominciasse a fare qualcosa per i cittadini cui ha chiesto il voto. Nei prossimi giorni intanto convocherò una seduta della sottocommissione che coordino, alla presenza di sindacati e operatori della sanità. A quest’ultimi va il nostro plauso incondizionato. Se non non abbiamo ancora toccato il fondo, lo dobbiamo esclusivamente alla loro professionalità ed abnegazione”.
Maglia nera per gli ospedali di Palermo
In una recente classifica stilata e pubblicata dall’Agenas, Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali facente al ministero della Salute, gli ospedali di Palermo si trovano compresa fra le maglie nere di 4 diverse graduatorie. C’è da specificare che i dati presi in considerazione fanno riferimento al 2021, ma ahinoi la situazione attuale non è migliorata per niente considerando che purtroppo periodicamente vengono fuori casi di malasanità che lasciano senza parole. Non solo pronto soccorso, ma anche lunghe liste d’attese
Come tutte le aziende, anche quelle ospedaliere funzionano bene o male. Con una sostanziale differenza, però: occupandosi di salute, gli errori di gestione non dovrebbero essere ammessi, per un semplice motivo: perché in ballo ci sono vite umane e soprattutto quando si tratta di anziani, persone fragili, disabili dovrebbero essere messi da parte per un momento i protocolli e pensare alla salvaguardia del paziente. Purtroppo molto spesso non è così. Andare in ospedale ormai è diventato come una roulette: c’è chi ha la fortuna di poter puntare sul numero giusto e chi invece può perdere tutto.