Droga, spaccio tra Licata e Palermo: due condannati

Nel luglio del 2015 l’operazione “Bazar” portò alla luce una rete di spaccio con approdo a Licata. Cinque soggetti andarono ai domiciliari, sei vennero vincolati dall’obbligo di dimora in provincia di Agrigento.

scampagnata

E’ di due condanne e dieci assoluzioni l’esito del processo nato dall’operazione anti droga “Bazar”, che ha portato alla luce una rete di spaccio tra Licata e Palermo. Il giudice monocratico del tribunale del capoluogo, Ivana Vassallo, ha condannato a nove anni di reclusione Giampiero Arrostuto, 42 anni, di Canicattì, e a sette Antonio Montana, 47enne di Licata.

Assolti, invece, Emanuele Marchione, 57 anni, di Licata; Antonio Truisi, 56 anni, di Licata; Giuseppe Tinnirello, 33 anni, di Palermo; Diego Pelonero, 47 anni, di Licata; Melchiorre Salvatore Alabiso, 47 anni, di Licata; Salvatore Paraninfo, 32 anni, di Licata; Santa Loredana Giorgio, 40 anni, di Canicattì; Giusy Manuela Angileri, 30 anni, di Marsala; Gisella Angileri, 35 anni, di Marsala e Luciano Bonvissuto, 34 anni, di Licata. 

Droga tra Palermo e Licata

L’indagine dei carabinieri era scaturita dalla segnalazione relativa alla nascita, a Licata, di un nuovo gruppo di pusher. A capo di questi un pregiudicato di San Cataldo di nome “Gianpiero o Piero”, che faceva giungere a Licata l’eroina passando per altre province con la complicità di altri spacciatori.

La droga sarebbe poi stata rivenduta al dettaglio sul territorio. L’operazione è scattata il 15 luglio del 2015: cinque soggetti andarono ai domiciliari, sei vennero vincolati dall’obbligo di dimora in provincia di Agrigento.

Il pm, a conclusione della requisitoria, aveva chiesto: 10 anni, 11 mesi e 20 giorni di reclusione per Arrostuto; 7 anni e 8 mesi per Tinnirello; 10 anni per Montana; 6 anni per Truisi, 4 anni per Bonvissuto, 11 anni per Giusy Manuela Angileri e 10 anni per Gisella Angileri. Richiesta di assoluzione con varie formule per gli altri imputati. 

L’inchiesta, inoltre, ha già portato a un primo processo a carico di sedici imputati. Celebratosi al tribunale di Agrigento, si è concluso con una sola condanna e il proscioglimento per altri quindici imputati, fra assoluzioni nel merito e prescrizione dei reati.

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