Due 15enni tentano di spacciare banconote false da 50 euro: denunciati

La polizia è intervenuta in via Malaspina. I due avrebbero provato a rifilare il denaro falso in un panificio, in una tabaccheria e in un altro negozio

Due ragazzi di 15 anni sono stati denunciati dalla polizia per aver tentato di spendere banconote da 50 euro false. I due prima avrebbero tentato di rifilare una banconota a tre commercianti di via Malaspina. Prima avrebbero provato a  farsela scambiare in un panificio, poi avrebbero cercato di fare acquisti in una tabaccheria ed infine in un altro negozio. In tutti e tre i casi però i commercianti avrebbero fatto notare ai due ragazzi che si trattava di banconote false. È bene ricordare che ci sono quattro elementi da controllare per accertarsi se una banconota è contraffatta: il disegno della filigrane, il numero in trasparenza, il filo di sicurezza e le perforazioni. E, dal 2017, nella nuova banconota da 50 euro c’è da controllare anche la finestra con il ritratto.

I ragazzi hanno tentato di spacciare le banconote invece che distruggerle

Quando si paga senza sapere che il denaro è falso, quindi se si è  in buona fede, non si rischia nulla. Perché non c’è la volontà di commettere un reato. E l’unica cosa da fare è portare le banconote fasulle alla Banca d’Italia per distruggerle. I commercianti lo hanno fatto presente ai ragazzi. Ma loro,  invece,  hanno fatto il giro delle tre attività per provare a spacciar ugualmente il denaro falso. Uno dei commercianti, insospettito dalle insistenze,  ha chiamato il 112. Sul posto sono intervenuti gli agenti del commissariato di polizia Libertà che hanno individuato la coppia di amici e hanno eseguito i primi accertamenti. I due giovani, entrambi incensurati, si sarebbero giustificati affermando che si trattava solo di una banconota ricevuta come resto dal pagamento per i biglietti d’ingresso per una serata in discoteca. Una spiegazione che però, alla luce del tentativo reiterato di spacciarla, non ha convinto gli agenti, e  li hanno denunciati. Adesso rischiano una multa fino a 1.032 euro, ma anche un massimo di sei mesi di carcere.

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