Filca Cisl Catania: “Garantire futuro occupazionale dei lavoratori della Cmc Ravenna”
“È necessario che si provveda al più presto per garantire il futuro occupazionale di oltre centocinquanta lavoratori della Soc.Coop”, afferma Filca Cisl-Catania. Le opere ai cantieri della Metropolitana sono al momento ferme per difficoltà finanziarie della società
«Siamo fortemente preoccupati e ci auguriamo che si possa trovare al più presto una soluzione per garantire il futuro occupazionale di oltre centocinquanta lavoratori della Soc.Coop. CMC Ravenna, impegnati per conto della Ferrovia Circumetnea”.» Lo dicono il segretario reggente della Filca Cisl di Catania, Giuseppe Famiano e il componente della segreteria Domenico Murabito.
«La crisi -aggiungono- è iniziata nel 2018 con la presentazione da parte della CMC del concordato in bianco stipulato al Tribunale di Ravenna, il quale ha determinato il congelamento delle spettanze di novembre 2018 e di 2 mesi di Cassa edile di ottobre e novembre 2018 da parte di tutti i lavoratori, nonché l’avvio della Cassa Integrazione. Adesso non c’è nessuna certezza sul riavvio dell’opera. Abbiamo incontrato i dirigenti della Società e abbiamo appreso che versa in una complessa situazione di difficoltà finanziaria e che la gestione di tali criticità potrebbe comportare un ulteriore ritardo nella ripartenza dei lavori.
È necessario che si provveda al più presto perché- continuano– a settembre gli ammortizzatori sociali cesseranno. E se, per quella data, i lavori non saranno riavviati, si potrebbero prospettare scenari preoccupanti. Tra questi l’avvio delle procedure di licenziamento imposte dalla Società. Chiediamo garanzie e certezze per la salvaguardia dei livelli occupazionali, per la continuità lavorativa e per la garanzia che un’opera così importante non diventi l’ennesima incompiuta. Per questo – concludono- si convochi urgentemente un tavolo di confronto serio con la Società e la Stazione Appaltante con lo scopo di poter individuare percorsi utili per scongiurare pesanti ricadute occupazionali e il mancato completamento dell’opera.»
PAOLO D’ANCA (FILCA CISL): «PREMIATI SOLO I COLOSSI DEL SETTORE EDILE A DANNO DEI LAVORATORI»
«Serve immediatamente una riforma delle gare di appalto -spiega il segretario regionale della Filca, Paolo D’anca– perché fino a quando saranno sempre i soliti colossi ad aggiudicarsi i lavori, perché posseggono i requisiti previsti dal bando nazionale, ci troveremo sempre in questa situazione. Ormai infatti sono sempre di più i casi di imprese che vincono più gare ma poi affidano i lavori in subappalto perchè non riescono a gestire tutti questi cantieri. Con la conseguenza che, appena c’è un ritardo, non sono in grado di pagare i subappalti e quindi i lavoratori. Quindi fino a quando ci saranno regole di aggiudicazione nazionali che premiano solo i soliti colossi del settore edile e penalizzano le medie e piccole imprese saranno sempre i lavoratori ad essere danneggiati e l’intera comunità.»