Ema approva il vaccino Novavax: come funziona e perchè è diverso
Novavax è il quinto vaccino anti-Covid approvato in Europa. Si basa su una tecnologia differente dagli altri: ecco quale e come funziona
Arriva un nuovo vaccino anti-Covid. L’Agenzia europea del farmaco (Ema) ha approvato l’uso del vaccino Nuvaxovid di Novavax. Lo ha deciso il Comitato tecnico per i medicinali a uso umano dell’Ema dopo una riunione straordinaria. E’ il quinto vaccino contro il coronavirus approvato in Europa.
Novavax, le caratteristiche del nuovo vaccino
In una nota Ema chiarisce le caratteristiche di Novavax. Si tratta di un vaccino a base di proteine. Indicato per i soggetti dai 18 anni in su. A differenza degli altri vaccini anti-Covid finora in uso, è basato sulla tecnologia delle «proteine ricombinanti», ossia che possono assemblarsi per formare particelle simil-virali che inducono il sistema immunitario a produrre anticorpi. Una metodologià già testata in passato e che pare funzionare bene. Il vaccino viene somministrato in due dosi uguali a distanza di 21 giorni e conservato a temperature di frigorifero normali fino a 6 mesi.
Efficacia
“I dati esaminati dall’Agenzia Ue soddisfano i criteri Ue per efficacia, sicurezza e qualità”, spiega Ema. Due gli studi più grandi sul vaccino. Il primo, condotto in Messico e negli Stati Uniti, ha riscontrato una riduzione del 90,4% del numero di casi sintomatici di Covid-19 dopo 7 giorni dalla seconda dose. Anche il secondo studio, condotto nel Regno Unito, ha mostrato una riduzione simile del numero di casi sintomatici di Covid-19, con l’efficacia del vaccino all’89,7%. Presi insieme, prosegue Ema, “i risultati dei due studi mostrano un’efficacia del vaccino di circa il 90%”.
Conclude Ema: “La sicurezza e l’efficacia del vaccino continueranno a essere monitorate man mano che viene utilizzato in tutta l’Ue, attraverso il sistema di farmacovigilanza dell’Ue e ulteriori studi da parte dell’azienda e delle autorità europee”.
Contro Omicron?
Gli studi principali sono stati eseguiti sulle varianti già note e “attualmente sono disponibili dati limitati” sull’efficacia contro la variante Omicron. “Il ceppo originale di SARS-CoV-2 e alcune varianti preoccupanti come Alpha e Beta erano i ceppi virali più comuni in circolazione quando gli studi erano in corso – si legge in una nota dell’Agenzia -. Attualmente sono disponibili dati limitati sull’efficacia di Nuvaxovid contro altre varianti preoccupanti, incluso Omicron”.
Effetti indesiderati di Novavax
Dagli studi effettuati, gli effetti indesiderati scatenati dal vaccino Novavax sono stati per lo più lievi o moderati. Scomparivano entro un paio di giorni dopo la vaccinazione. I più comuni erano dolore al braccio in cui è avvenuta l’iniezione, stanchezza, dolori muscolari, mal di testa, sensazione generale di malessere, dolori articolari e nausea o vomito. Non sono stati rilevati episodi della sindrome di Guillain-Barré, di miocardite o pericardite. Nè trombosi immunitaria indotta da vaccino con trombocitopenia.