“Eva”, il cortometraggio di Pietro Graffeo sulla maternità tossica

Le riprese, appena concluse, si sono tenute a Palermo

Il rapporto conflittuale tra madre e figlia al centro del cortometraggio "Eva"

La maternità opprimente e tossica che affonda le radici nelle tragedie familiari dell’antologia greca e latina.
Un tema difficile, che il regista Pietro Graffeo affronta nel cortometraggio “Eva“, del quale è anche sceneggiatore insieme a Gabriella Titone.
Si tratta di uno dei diciotto lavori di fine corso degli allievi della Scuola di Cinema “Piano Focale” diretta da Giuseppe Gigliorosso.
Le riprese, svoltesi a Palermo, si sono appena concluse.
Nel ruolo di supervisore alla regia, Marco Maria Correnti.

IL REGISTA

Pietro Graffeo ha esordito con successo alla regia con l’ opera dal titolo “Il Bacio“, ispirata all ‘omonimo quadro di Edward Munch.
Un lungometraggio drammatico e surreale, che ha ricevuto importanti riconoscimenti: “Onirica Award” all’Onirica Film Festival, “Miglior Film Sperimentale” all’ Eurasia International Monthly Film Festival e “Best Indie Feature Film low – budget” all’ Art Film Award.

Il regista Pietro Graffeo durante le riprese del corto
Il regista Pietro Graffeo durante le riprese del corto

IL RACCONTO

Il contrasto alle ideologie consolidate, i conflitti tra madre e figlia, la creatività: il cortometraggio affronta tematiche diverse, tra atmosfere distaccate e stranianti.
La protagonista dipinge i suoi quadri con il proprio sangue mestruale, un tabù per il cinema e le arti figurative.
“Eva” esorcizza la visione dominante del sangue come elemento impuro.
Una sorta di condanna biologica che nel corto, invece, assume un valore catartico di purificazione.
Il flusso mestruale è, nell’ opera, un elemento naturale e fisiologico che diventa arte.
Di particolare interesse, la trattazione dello scontro generazionale tra madre e figlia – interpretate rispettivamente da Elena Pistillo e Dana Capone – e la ricerca della libertà da parte di quest’ultima secondo un approccio del tutto personale.
Stati d’ animo e suggestioni sottolineati dalla colonna sonora a cura di Gabriele Davì, allievo del Conservatorio di Rovigo, con la supervisione del maestro Giuseppe Vasapolli.

IL MONTAGGIO

Il regista è già a lavoro al montaggio con Aurora Giovanna Vaccaro.
Soddisfatto, ringrazia la troupe composta da Laura Dalia, Grazia Bottiglieri, Lucrezia Carta, Giuseppe Enea, Mario Tessitore, Ignazio Di Gangi, Libero Navarra, Giordano Pulvirenti ed Emilio Monastra, Andrea Marano, Bruno Bonafede, Adriano La Licata, Maria Teresa Vitale, Simona Curatolo, Mattia Galluccio e Andrea Vacanti.

LA COLLABORAZIONE CON L’ ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI PALERMO

La scenografia porta la firma di Chiara Cumignano e Giulia Pagano; il trucco è di Chiara Spatola e Simona Baldo.
I costumi, invece, di Giorgia Guerrieri e Chiara Gallitano.
Tutte allieve dell’ Accademia di Belle Arti di Palermo, con il coordinamento della professionista Alessia D’Amico.

FOTOGRAFIA E PRODUZIONE

Alla realizzazione del corto hanno partecipato anche Marianna Geloso e Gabriele De Palo, rispettivamente nel ruolo di direttore e supervisore della fotografia.
Marco Lorusso e la Covid manager Maria Francesca Tona, invece, in qualità di direttore e ispettore di produzione.