Evan, bimbo morto tra l’indifferenza: chiesto processo per madre e compagno

Maltrattamenti, angherie con fratture, tumefazioni all’anca, femore rotto, orecchio tagliato: tutto l’orrore vissuto dal piccolo Evan

Evan

Fissata per il 29 luglio davanti al gip del Tribunale di Siracusa, Salvatore Palmeri, l’udienza preliminare del procedimento a carico di Salvatore Blanco, 33 anni, e della compagna Letizia Spatola, 24 anni, madre del piccolo Evan, il bimbo di due anni deceduto il 17 agosto dello scorso anno all’ospedale Maggiore di Modica. I due sono accusati entrambi di omicidio e maltrattamenti. Il piccolo era nato dalla relazione tra Spatola e Stefano Lo Piccolo, ma i due, avevano interrotto il rapporto e lei ne aveva iniziato un altro con Blanco.

MARTORIATO IN TERRA COME IN CIELO

Non c’è pace per il piccolo: martoriato in terra come in cielo. La cattiveria riversata sul suo corpicino da quando aveva pochi mesi fino alla morte, a poco più di due anni. Evan, stando a quanto dicono gli inquirenti a Siracusa, ha visto solo botte e violenze. Nient’altro. Come se fosse la vittima predestinata della miseria umana.

DECESSO PER TRAUMA CRANICO

Quello che emerge dall’inchiesta è raccapricciante: occhi neri giustificati con improbabili cadute dal letto, fruste artigianali realizzate con cavi elettrici, calci e sberle. Sette mesi di maltrattamenti e angherie con fratture, tumefazioni all’anca e al ginocchio e perfino “il taglio di una parte dell’orecchio”, tre referti medici che certificano violenze indicibili e la madre che “per due volte porta il suo bimbo bisognoso di cure al pronto soccorso di Noto e poi si allontana dall’ospedale”. Di fatto abbandonandolo. Sono inquietanti le carte d’inchiesta sulla morte di Evan Giulio Lo Piccolo. L’ipotesi più accreditata dopo l’autopsia sul corpo del piccolo è quella di una morte legata a un trauma cranico. I segni sul capo confermerebbe questa linea. Sul corpo sono presenti molti lividi, anche riferibili alle settimane scorse, compatibili con percosse.