Da ex Coca Cola a multisala, assolti i 5 imputati: “il fatto non sussiste”
Secondo le indagini, avviate nel 2013, il sudetto progetto non possedeva i requisiti per essere approvato secondo l’ipotesi della procura.
L’accusa era di abuso d’ufficio e violazioni edilizie nell’inchiesta sulla nascita del cinema multisala nell’ex stabilimento della Coca Cola di Palermo. Secondo le indagini, avviate nel 2013, il sudetto progetto non possedeva i requisiti per essere approvato secondo l’ipotesi della procura. Tra le altre cose, gli interventi di ristrutturazione dovevano rispettare i volumi della vecchia struttura. Da quì l’abuso d’ufficio e violazioni edilizie nell’inchiesta sulla nascita del cinema multisala nell’ex stabilimento della Coca Cola di Palermo.
IL MEGA PROGETTO
Dunque, lavori interrotti da un sequestro disposto mesi fa dal giudice per le indagini preliminari e confermato dal Tribunale del Riesame. L’indagine ruota sulla costruzione di undici sale con tremila posti a sedere, bar e ristoranti. Un mega struttura progettata dalla Moviplex a cui è poi subentrata la Maxcine.
I NOMI DEGLI IMPUTATI ASSOLTI
Ma, alla fine ad assolvere i cinque imputati perché il fatto non sussiste è stato il presidente della Terza Sezione del tribunale di Palermo . I nomi degli imputati sono i seguenti: Alessandra Autore, dirigente del settore Servizi alle imprese (Suap) del Comune di Palermo, il progettista Adriano Canepa, Maria Mandalà, anche lei dirigente del Suap, difesa dall’avvocato Roberto Mangano ed Enrico Sanseverino, Andrea Schirò (responsabile del procedimento) e l’imprenditore Santo Lanzafame.