Dopo la tragedia di Ravanusa, la solidarietà non si è fatta attendere. Sono numerosi i volontari impegnati a portare beni di prima necessità nella zona colpita e tanti i cittadini che hanno voluto donare qualcosa e dare una mano.
A Canicattì, il sindaco Vincenzo Corbo aggiorna costantemente la cittadinanza su come poter aiutare. Pasti caldi, coperte, cibo e bevande giungono a dare ristoro a chi è stato colpito in prima battuta e a chi è impegnato nelle operazioni di soccorso.
Tuttavia, accanto alla solidarietà, anche lo sciacallaggio pare prendere piede; un fenomeno che purtroppo si verifica spesso. Un avviso del sindaco di qualche giorno fa smentisce infatti l’esistenza di presunte raccolte di denaro. Il sindaco ha, in merito, più volte precisato che si sta pensando ad una soluzione che possa consentirle, ma che al momento non c’è alcuna iniziativa ufficiale attiva.
“Girano voci incontrollate di varie raccolte fondi per la tragedia che si è verificata a RAVANUSA anche su WhatsApp”, ha scritto il primo cittadino su Facebook nelle scorse ore. “Non ho autorizzato nessun tipo di raccolta in denaro; i pasti caldi portati fin dal primo pomeriggio per rifocillare tutto il personale impiegato per la ricerca dei dispersi è stato DONATO dalle varie attività presenti in CITTÀ che generosamente si sono da subito prodigati accogliendo il mio INVITO, oltre alle tante coperte raccolte dai Volontari”.
“A loro va il mio ENORME GRAZIE! Il tutto è partito da LARGO AOSTA da me personalmente seguito, coordinato e consegnato insieme al personale della Protezione Civile, dai Vigili Urbani e dai tanti Volontari ed è continuato fino a pochi minuti fa. Evitiamo di fare confusione e di prestare il fianco a comportamenti di sciacallaggio che già stiamo monitorando con l’ausilio delle Forze dell’ordine cui va il mio personale plauso insieme a quello di tutta la Città. Eventuali raccolte fondi saranno da me comunicate ed autorizzate a tempo debito”.