Femminicidio Carol Maltesi, uccisa perché voleva andare via per raggiungere il figlio

Fontana non ha accettato la decisione della ragazza ventiseienne di voler andare via

Carol

Emergono nuovi agghiaccianti particolari sul femminicidio di Carol Maltesi, la ragazza di 26 anni uccisa a gennaio dal vicino di casa Davide Fontana, col quale la donna aveva una relazione. Il gip di Brescia, Angela Corvi ha scritto nell’ordinanza di fermo del bancario che la morte della ragazza è avvenuta non per un gioco erotico finito male, ma durante il rapporto. E il motivo è legato al fatto che Fontana “non poteva accettare di vivere senza la ragazza che tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022, gli aveva comunicato che intendeva lasciare Rescaldina e trasferirsi fra il Veronese, dove risiedeva il figlioletto, e Praga“.

La troppa fiducia di Carol nel suo assassino l’ha condannata a morte. Infatti, come scrive il gip, “Pure acconsentendo che la Maltesi, di cui si è rappresentato follemente innamorato, intrattenesse relazioni anche con uomini diversi – spiega il gip -, non poteva assolutamente accettare che se ne andasse lontano, abbandonandolo; e così, le toglieva barbaramente la vita, durante un gioco erotico che avevano concordato, approfittando della evidentemente incondizionata fiducia che la giovane riponeva in lui – tanto da farsi legare, imbavagliare ed incappucciare, rendendosi inerme nelle sue mani“.

CAROL COLPEVOLE DI SEGUIRE I PROPRI PROGETTI

Fontana, 43 anni ha confessato di avere ucciso Carol, nota attrice hard per motivi passionali. Il corpo della giovane, ritrovato il 26 marzo, è stato fatto a pezzi e chiuso in dei sacchi. Il giudice Corvi ha anche specificato nell’ordinanza che Fontana ha ucciso “una giovanissima donna, madre di un bimbo ancora in tenera età, ‘colpevole’ soltanto di volere seguire i propri progetti ed aspirazioni lontano dall’indagato“.

L’uomo ha anche rivelato che per più di due mesi ha risposto ai messaggi al posto di Carol. A chi cercava l’attrice, rispondeva che “voleva cambiare vita, lasciare il mondo del porno”. Il giornalista Andrea Tortelli scrisse alla ventiseienne di registrare un audio vocale, per accertare che la donna trovata sulle alture di Borno non fosse lei: “Il giornalista è stato l’unico a chiedere un vocale in questi due mesi – ha spiegato Fontana -. Mi sono spaventato e non gli ho più risposto”. Fontana è rinchiuso in carcere a Brescia.

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