Ferrandelli: “Palermo una città che nega lo sport. Tariffe aumentate e servizi assenti”

Il candidato sindaco avanza alcune proposte: “In sinergia con le società e a fronte di uno sgravio delle quote di affitto, daremo in gestione una fetta di impianti e garantiremo loro dei servizi degni di essere chiamati così”

ferrandelli

“A Palermo praticare sport è praticamente impossibile. Sono tante le strutture non agibili a partire dal Velodromo che, dopo anni di abbandono, finalmente, tornerà ad essere fruibile anche grazie al mio lavoro. Voglio dirlo chiaramente, qualcuno sarà chiamato a rispondere alle autorità per gli errori commessi in fase di progettazione”. Così dichiara in una nota il candidato sindaco di Azione e +Europa Fabrizio Ferrandelli.

“A Palermo, però – aggiunge – non è solo il Velodromo ad avere problemi. Ricordiamoci della piscina comunale che ogni 2 giorni viene chiusa per problemi alle pompe, alle caldaie o all’assenza dei dipendenti che sono assunti con contratti part time. Il Palazzetto dello sport è chiuso da tantissimi anni e quasi nessuno si ricorda della sua esistenza. Come dimenticare inoltre il Diamante di baseball, inaugurato nel 1997 in occasione delle Universiadi e dei successivi Campionati Mondiali di Baseball del 1998. Per l’impianto, già ad otto mesi dall’inaugurazione, fu segnalata la necessità di alcuni importanti interventi manutentivi e per la mancanza degli stessi, dal 2014, non è stato più utilizzato. Anche il PalaOreto e il PalaMangano non stanno meglio”.

Ferrandelli: “Una cosa inaudita”

La nota del candidato a sindaco prosegue. “Nonostante tutti questi disservizi, ad inizio anno il Comune ha deciso di raddoppiare le somme che le società devono pagare per usufruire delle strutture. È una cosa inaudita anche a fronte di 0 servizi”.

“Con noi – conclude Ferrandelli – queste cose non accadranno perché, in sinergia con le società e a fronte di uno sgravio delle quote di affitto, daremo in gestione una fetta di impianti e garantiremo loro dei servizi degni di essere chiamati così. Ma non solo, ci metteremo in contatto con il credito sportivo anche per far nascere nuovi impianti in città e terremo aperti gli spazi sportivi degli istituti scolastici adoperando i Puc. Una città che nega lo sport, nega la crescita dei propri figli”.

CONTINUA A LEGGERE