Il caos regna sovrano alla Fiera del Mediterraneo di Palermo. E’ da qualche giorno, infatti, che dall’hub vaccinale arrivano immagini impressionanti di auto incolonnate per un tampone. Lunghe attese si registrano anche in caso di vaccinazione e nonostante, a partire da oggi, l’open day sia stato sospeso, anche con le prenotazioni le code restano comunque chilometriche.
Tra attese snervanti e traffico in tilt, ecco che i palermitani si trovano a convivere con non pochi disagi. Un esempio ci giunge dalla testimonianza di Ruggero D’Amico, operatore scolastico che proprio ieri si è presentato in Fiera con la moglie per un tampone rapido. Entrati in contatto con un positivo, i due si erano già recati all’hub ma non erano riusciti nel loro intento. Dopo le 13, infatti, non è più possibile fare tamponi.
Ieri, 28 dicembre, si sono quindi ripresentati alle 7 del mattino, ignari di ciò che li attendeva. “La fila di auto girava già tutto attorno alla struttura della Fiera – racconta a Palermo Live -. Abbiamo superato il cancello intorno a mezzogiorno, ovviamente dopo diversi momenti di tensione. Gli automobilisti erano in fila, qualcuno cercava di superare, chi doveva andare altrove ha trovato tutto bloccato”.
Verso le 13.20 marito e moglie fanno il tampone rapido. Lui positivo, lei negativa. Inizia così la trafila per il molecolare. Un’altra lunga attesa, con tutti i disagi del caso: niente cibo, impossibilità di scendere dall’auto, anche solo per andare in bagno. “La fila non si muoveva, siamo stati lì circa tre ore perché c’erano solo due medici che – poverini erano lì anche loro da dieci ore – facevano i tamponi molecolari. C’erano quasi 200 automobili bloccate che dovevano confluire a fare questi tamponi”.
Il momento del test arriverà intorno alle 18, ma l’imprevisto è in agguato. “Si scaricano i nostri cellulari. Quindi, io che avevo l’esito positivo col mio codice cartaceo non ho avuto problemi; a mia moglie, che non l’aveva perché era risultata negativa, non hanno somministrato il tampone. La dottoressa ha detto che non sapeva come aiutarci perché non avendo il codice non poteva processare il tampone molecolare collegato all’esito del primo tampone che abbiamo fatto. Siamo tornati quindi a casa; ci hanno detto che tanto tra sei giorni l’Usca verrà a farlo a entrambi. Tecnicamente mia moglie quindi in questo momento ha il Green Pass e l’esito del tampone negativo e potrebbe andare dove vuole”.
La donna, intanto, in auto ha iniziato ad avere la febbre: “La dottoressa se n’è accorta, ma nonostante ciò non le hanno fatto il tampone molecolare lo stesso. Ovviamente abbiamo fatto attivare il procedimento di isolamento; siamo tutti consapevoli che stanno facendo un grandissimo lavoro però a livello organizzativo, in questi giorni, c’è qualcosa che non va. Qualcosa è saltata. Persone anziane, bambini, donne in stato interessante, tutti bloccati in macchina. Qualcosa si è rotto nell’organizzazione”.
Che qualcosa si sia rotto nell’organizzazione lo dice anche chi si è recato oggi in Fiera, su prenotazione, per sottoporsi al vaccino. Lunga la fila per accedere; alle 11.30 c’erano 400 persone in attesa. Molti anche i bimbi, per i quali non è necessaria la prenotazione e che hanno una corsia dedicata.
“Dalle 7.45 ero a turno per il tampone, ho fatto la fila da via Ammiraglio Rizzo”, racconta un cittadino a Palermo Live. Questa mattina si è presentato all’hub per sottoporsi a un tampone e poi ricevere la terza dose di vaccino. “Intorno alle 11.45 ho fatto il tampone, circa quattro ore di attesa perché ci sono solo due persone a fare i tamponi. Le macchine non camminano. Poi ho preso il turno per il vaccino: 450 persone da attendere nonostante io fossi prenotato”.
“Ho impiegato due ore e mezzo per entrare perché non c’era un vigile urbano – sbotta il giovane -. Era il delirio. I vigili sono solo davanti all’ingresso principale della Fiera. Dovrebbero stare nelle rotatorie, alle falde di monte Pellegrino o in via Ammiraglio Rizzo. Invece c’è il deliro, è una vergogna, nessuno controlla”. La sua lunga trafila si è protratta fino alle 15.35, quando è riuscito finalmente ad avere la terza dose che aveva prenotato.