Franca Florio, il ritratto di una donna unica nel libro di Anna Pomar

Il libro della giornalista e scrittrice palermitana, scomparsa dieci anni fa, vide la luce per la prima volta nel 1985

Franca Florio discendeva da una nobile famiglia siciliana

Franca Florio” : è il titolo dell’opera della giornalista e scrittrice palermitana Anna Savagnone Pomar tornata in libreria per la collana Pickwick della casa editrice Piemme.
Il libro vide la luce per la prima volta nel 1985 per l’editore Attilio Vallecchi.
A volere una seconda vita per il volume, è stato il figlio Marco Pomar.
Trecentoventi pagine che raccontano i fasti e il crollo drammatico della famiglia Florio, in una biografia ricca di dettagli, aneddoti e curiosità.
La stesura vide impegnata l’autrice per molti anni, tra lo studio negli archivi e nell’emeroteca del Giornale di Sicilia che raccontava puntualmente ai lettori la vita mondana dei Florio, e le lunghe conversazioni con Giulia Afan de Rivera, l’ultima della dinastia.
L’esito brillante fu, anzi è, un romanzo avvincente che restituisce al lettore, oltre alla dimensione iconica, anche il tratto umano di Franca Jacona di San Giuliano, donna, moglie e madre.

Il libro di Anna Pomar vide la luce per la prima volta nel 1985
Il libro di Anna Pomar vide la luce per la prima volta nel 1985

La pubblicazione ha ricevuto l’omaggio affettuoso di Stefania Auci, autrice de “I Leoni di Sicilia” e “L’inverno dei Leoni”, dedicati alla saga della famiglia.
La scrittrice ha ricordato che, ben prima di lei, era stata proprio Anna Pomar a raccontare un’epoca, dando voce a una donna che, al di là del glamour, era stata una moglie trascurata e una madre provata dalla perdita dei tre dei cinque figli avuti da Ignazio.

PALERMO, TRA FESTE SONTUOSE E PRESENZE NOBILIARI

Tra i punti di forza del libro, la descrizione delle atmosfere di una Palermo fastosa, immersa nel fulgore della Belle Epoque.
Tra le pagine, rivivono il genio e la raffinatezza dello stile Liberty che vivificarono e trasformarono la città, divenuta sede di numerosi circoli culturali e sportivi esclusivi.
Il periodo storico, in ambito architettonico, si tradusse con l’Art Nouveau.
In Sicilia, protagonisti assoluti furono il genio di Ernesto Basile e, appunto, il mecenatismo della famiglia Florio che cambiarono il volto di Palermo.
Basti pensare alla celeberrima Villa Igiea e all’imponenza del Teatro Massimo.

FRANCA FLORIO, UNA DONNA “UNICA”

Anna Pomar era rimasta affascinata da una figura femminile “capace di essere al centro dell’attenzione, nazionale e internazionale”.
Franca Florio aveva sperimentato pienamente l’opulenza di una Palermo cosmopolita, fatta di teste coronate, artisti e “vip” dell’epoca.
Era lei “l’essenza voluttuosa” – così la definì Gabriele D’Annunzio, per il quale era “unica” – di una famiglia “come a Palermo non ce ne sono più state”.
Anzi, non è azzardato affermare che, di famiglie così, non ne siano più esistite nell’intero contesto del Mediterraneo.
E che, proprio con la caduta dei Florio, Palermo abbia perso parte del proprio appeal legato alla “centralità”.
Intesa sia sotto il profilo dell’attenzione rivolta alle politiche del Mezzogiorno che come punto di riferimento culturale, imprenditoriale e produttivo di tutta l’area mediterranea.

CENNI SULL’ AUTRICE

Anna Savagnone Pomar, scomparsa nel 2011, era nata a Palermo nel 1932.
Giornalista e scrittrice, negli anni sessanta teneva con lo pseudonimo di Orsola sul giornale L’Ora una rubrica molto seguita, dedicata agli eventi mondani, dal titolo “Le ore piccole”.
Per la stessa testata continuò a collaborare fino alla metà degli anni settanta, firmando con il proprio nome articoli di cultura e costume.
Lavorò per l’edizione palermitana de “Il diario” e collaborò con la struttura di programmazione di Rai Sicilia diretta da Vittorio Lo Bianco.
Tra le sue pubblicazioni figurano diversi testi sulle ricette della cucina tradizionale siciliana, sulle Isole Egadi ed Eolie, e “Palermo in tasca”, antesignana delle guide all’utilizzo della città.