Furto di macchinari e materiali al Festival di Falcone e Borsellino a Capaci

I volti di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, riprodotti in un banner sopra il palco, sono stati bersaglio di pietre e oggetti. 

Rubati macchinari, strumenti e materiali del Festival di Falcone e Borsellino che si sta svolgendo a Capaci, in provincia di Palermo. Un danno immenso che al valore economico – circa 12mila euro – aggiunge anche la disperazione. La rassegna è costretta a fermarsi anticipatamente, a chiudere i battenti sperando in tempi migliori.  

Credo in questo festival, ci ho sempre creduto fin dall’inizio e lo porterò avanti finché avrò forza – dice il direttore artistico Maria Ansaldi, creatrice della manifestazione di legalità che è la più longeva sul territorio. Il paradosso, dicono dal festival, è che il furto cada proprio nell’anno del trentesimo anniversario delle stragi di Capaci e via D’Amelio, “dopo cinque anni di ostacoli, ostruzionismo e angherie, questa edizione si era già annunciata più difficile delle altre“.

OSTACOLI NELL’ORGANIZZAZIONE

Lo scorso anno il Festival Falcone e Borsellino si era visto rifiutare l’accoglienza da parte della scuola dove fino a quel momento si era tenuto. Quest’anno invece, in un primo tempo aveva trovato accoglienza all’istituto comprensivo Biagio Siciliano ma, con un consiglio scolastico convocato d’urgenza, a pochi giorni dalla messinscena, erano state comunicate condizioni che impedivano la sua reale fattibilità. Il festival si era quindi spostato alla villa comunale Principessa Mafalda Di Savoia, priva di vigilanza e custodia per le difficoltà di organico del Comune.

Si erano già verificati piccoli atti vandalici ai danni delle strutture (pannelli scenografici, allestimenti e sedute rotte), ma l’affronto (e il dolore) più grande per gli organizzatori è aver scoperto un paio di giorni fa che i volti di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, riprodotti in un banner sopra il palco,  sono stati bersaglio di pietre e oggetti. 

IL FESTIVAL ANDRÅ AVANTI 

Il furto è una battuta d’arresto importante ma non ci fermerà del tutto, continueremo a fare del bene e a portare bellezza in questo territorio. Il Festival ha cercato in questi anni di dare voce alla legalità attraverso cultura e sorrisi, ma abbiamo sempre trovato porte chiuse” dice il direttore tecnico Francesco Davì; mentre Giuseppe Costanzo, presidente della compagnia I Teatranti Instabili, con Francesca Ansaldi e Maria Pia Greco, promette: “continueremo a trasmettere dei sani principi ai nostri ragazzi e alla comunità intera, affinché questo tentativo possa far sviluppare anticorpi contro l’inciviltà e l’illegalità”. Infine la vice presidente Maria Pia Greco: “Sono amareggiata mi sento svuotata ma voglio, fortemente voglio credere ancora una volta che “la bellezza salverà il mondo”.