Finse di essere ginecologo per abusare di una 15enne: condannato a 8 anni
Convinta di avere a che fare con un ginecologo, la giovanissima fu prima adescata tramite Instagram per poi essere abusata. Il brutto fatto di cronaca in provincia di Palermo.
L’ennesima brutta storia nella quale il lupo cattivo utilizza i social per far cadere nella sua trappola le vittime. In questo caso, così come racconta Sandra Figliuolo su PalermoToday, il crimine è stato commesso da un disoccupato residente in provincia di Palermo, abile a fingersi ginecolo su Instagram e ad ingannare una 15enne alla ricerca di un consulto medico. Da lì l’escalation: prima l’ottenimento delle foto delle parti intime dell’adolescente, poi l’incontro, infine la violenza. Per lui, l’accusa, gravissima, aveva indotto i pm a chiedere una condanna di sei anni e otto mesi di reclusione. Ma è alla luce del racconto della vittima, ritenuto pienamente fondato dai giudici, che la condanna nei confronti del 26enne ha finito per essere inasprita a 8 anni. Pena ridotta di un terzo dal momento che il finto giencologo ha scelto di essere processato col rito abbreviato.
LA RICOSTRUZIONE DELLA PROCURA
La ricostruzione degli eventi da parte della Procura rende ancora più chiara la dinamica dei fatti. Intanto, l’imputato era già finito agli arresti domiciliari per violenza sessuale e produzione di materiale pedopornografico alla fine di febbraio dell’anno scorso. La ragazzina, che aveva già cercato informazioni relative al suo problema di natura ginecologica, ha finito per lasciare tracce su internet. Da quì la mossa del disoccupato, con la richiesta del numero telefonico che non insospettì la giovane. In seguito una serie di messaggi, attraverso i quali si richiedevano anche foto e video delle sue parti intime con la scusa del consulto medico. Poi, come detto, la richiesta di incontrarsi e, dopo la risposta affermativa, l’abuso. Uno choc per la ragazza che avrebbe creduto di andare a fare una visita medica.
IL CORAGGIO DI DENUNCIARE
La giovane avrebbe poi raccontato ai genitori quanto le è successo, trovando il coraggio di denunciare gli abusi alla famiglia. A quel punto, i familiari l’avrebbero accompagnata a sporgere denuncia nei confronti del 26enne che era stato successivamente arrestato e che poi è stato sottoposto a processo.