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Giornata dell’Europa a Parigi, Orlando: “In questa Europa ancora troppe discriminazioni”

“La guerra in Ucraina ricorda il valore della vita, della pace e dell’accoglienza, ma costringe anche a ricordare che la guerra produce drammatiche conseguenze ovunque e non soltanto in Europa. Di questa considerazione spesso non si tiene conto e si ignorano le tragedie di quanti da molti anni ormai in Africa e in Asia fuggono da guerra, morte ed intolleranze”. Lo ha detto il sindaco Leoluca Orlando durante il dibattito che si è svolto sul sagrato dell’Hotel de Ville a Parigi, dal titolo “L’Europa di fronte alla guerra in Ucraina: tra solidarietà e ricerca di autonomia strategica, quale risposta europea?”

All’incontro hanno partecipato anche: il sindaco della capitale francese Anne Hidalgo; Raphaël Glucksmann, presidente della Commissione speciale sulle ingerenze straniere del Parlamento europeo; l’eurodeputata Isabel Wiseler-Lima, membro della Commissione per gli Affari esteri; Nicolas Schimdt, Commissario europeo per lo sviluppo e gli Affari sociali; Philippe Close, sindaco di Bruxelles; Zdenek Hrib, sindaco di Praga.

L’iniziativa rientra nell’ambito della Giornata dell’Europa celebrata ogni anno nella capitale francese, e quest’anno dedicata alla guerra in Ucraina e al suo impatto a livello europeo; e a come i sindaci europei possano mettere in campo azioni concrete nella gestione della crisi umanitaria. Una manifestazione che ha l’obiettivo di promuovere la convivenza e i valori europei.

ORLANDO: “PALERMO DA CAPITALE DELLA MAFIA A CAPITALE DELL’ACCOGLIENZA”

“La guerra in Ucraina – ha aggiunto Orlando – costituisce l’occasione per registrare che la mobilità è un diritto umano e che l’accoglienza è al tempo stesso anche dovere per chi accoglie. Purtroppo in questa Europa ci sono ancora tanti che discriminano tra migrante ucraino e migrante africano e asiatico. Questa guerra sta profondamente incidendo sul nostro stile di vita, sulle nostre opinioni. E credo che tutto ciò stia facendo capire l’importanza dell‘accoglienza, confermando e sostenendo la proposta che l’accoglienza venga riconosciuta dall’Unesco patrimonio immateriale dell’umanità. L’accoglienza significa pace e vita e non paura e morte”.

Orlando, ricordando la Carta di Palermo, ha raccontato il cambiamento del capoluogo siciliano. “Da capitale della mafia a capitale dell’accoglienza – ha detto il primo cittadino -. Abbiamo vinto contro la mafia, che esiste ancora ma non governa più la città. Siamo passati dalla cultura del diritto alla cultura dei diritti, e talvolta la legge degli Stati mortifica i diritti. A Palermo non esistono migranti, non si fanno distinzioni fra chi vive a Palermo e chi è nato a Palermo.E per questo bisogna abolire il permesso di soggiorno”.

Il sindaco ha, infine, espresso la sua solidarietà al popolo ucraino e anche al popolo russo “entrambi vittime, per differenti ragioni, di uno stesso dittatore”.

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Redazione PL