Narrativa, il palermitano Giosuè Calaciura vince il Premio “Stresa”

Lo scrittore ha conquistato il podio con il romanzo “Io sono Gesù” edito da Sellerio

Giosuè Calaciura ha vinto il Premio “Stresa” con il romanzo “Io sono Gesù” edito da Sellerio.
La cerimonia di assegnazione si è tenuta in Piemonte, nella località che dà il nome al prestigioso riconoscimento letterario.
Cinque i finalisti: oltre allo scrittore palermitano salito sul podio, Imma Vitelli, Sebastiano Mauri, Andrea Vitali e Michele Masneri.
Insieme al Premio per la narrativa , è stato assegnato quello alla carriera.
A riceverlo è stato Marco Santagata, tra i massimi esperti di Dante Alighieri, insignito per l’ultimo studio dedicato al sommo poeta dal titolo “Le donne di Dante” de Il Mulino.
Un riconoscimento in memoria, poiché l’autore, vincitore dello “Stresa” nel 2006 e giurato fino alla scorsa edizione, è mancato a causa del Covid 19.

LA GIURIA E I VOTI

Lo scrittore palermitano ha ottenuto ventisette voti dalla giuria composta da ottanta lettori – tra i quali anche alcuni detenuti del carcere di Verbania – e quattro critici.
Seconda, con diciannove voti, Imma Vitelli con il suo “La guerra di Nina“, storia d’amore e commosso omaggio alle popolazioni martoriate della Siria, edito da Longanesi.
A seguire, gli altri finalisti:  terzo Sebastiano Mauri, in gara con “La nuova terra” pubblicato dalla casa editrice Guanda, con diciotto voti.
Nettamente distanziati, Andrea Vitali con “Vivida mon amour” a cura di EinaudiMichele Masneri autore di “Steve Jobs non abita più qui“, di Adelphi.
Rispettivamente con dieci e tre voti.
“Io sono Gesù” è stato anche finalista al Premio Letterario Nazionale “Elio Vittorini“.

LA STORIA

Nell’opera sono presenti molti temi cari all’autore.
Il mondo dell’infanzia e la difficoltà di crescere, lo squallore morale della società, la spietatezza degli adulti, la prepotenza del desiderio.
Tutti frequenti nell’universo letterario dell’autore, che li radicalizza nel romanzo fino al punto di contaminare e reinventare una delle storie più grandi di tutti i tempi.

Il racconto di un giovanissimo viandante in un cammino pieno di sorprese e passioni
Il racconto di un giovanissimo viandante in un cammino pieno di sorprese e passioni


Un viandante adolescente compie un cammino pieno di sorprese, irrequietezza, passioni e tradimenti, bellezza e violenza.

È il Gesù di Giosuè Calaciura, raccontato come in un feuilleton o una serie televisiva, tra colpi di scena e una tensione costante lungo tutta la narrazione.
La storia è quella di un ragazzino che fugge dalla madre, dagli obblighi quotidiani, dal villaggio povero e opprimente nel quale vive.
Si mette alla ricerca del padre ma in realtà insegue il suo passato, a partire dalla nascita.
Figura centrale è, appunto, quella paterna, la sola che potrebbe riuscire nel miracolo di restituire la memoria alla madre silente.
Ma il padre non c’è più, ha abbandonato la famiglia.
Il nome di quel ragazzo è, appunto, Gesù e Maria e Giuseppe sono i genitori.
Nazareth e la Galilea rappresentano invece lo spazio delle avventure, del bisogno di amore, del dolore e della timidezza che accompagnano il protagonista.

L’ AUTORE

Figlio del cronista Anselmo Calaciura, è nato a Palermo nel 1960 ma vive a Roma dal 2000.
Giornalista e scrittore, ha lavorato per “L’Ora” fino alla chiusura del quotidiano nel 1992.
Esordisce nella letteratura con il romanzo “Malacarne“, pubblicato nel 1998 da Baldini & Castoldi.
Nello stesso anno, torna a occuparsi di giornalismo, al quotidiano palermitano “Il Mediterraneo”.
Nel 2017 si classifica primo al Premio Letterario Nazionale “Paolo Volponi”con Borgo Vecchio” di Sellerio. Collabora con Rai Radio3 e scrive per quotidiani e riviste.