Giulia Tramontano, la lettera immaginaria del figlio: “Ora staremo sempre insieme”

“Mamma Giulia, stai meglio adesso mammina? È passata la paura, è finito il dolore?”. Inizia così la commovente e immaginaria lettera che Thiago avrebbe scritto a Giulia Tramontano, la sua mamma. Uccisi entrambi da Alessandro Impagnatiello, il padre e dal compagno che avrebbe dovuto prendersi cura di loro, proteggerli. 

A scrivere il testo della lettera è la sorella di Giulia, Chiara. La ragazza ha dichiarato agli inquirenti che sapeva già del tradimento di Alessandro e che era stata proprio Giulia a confidarglielo nel mese di gennaio. Da lì aveva perso la fiducia nell’uomo, il barman dal sorriso smagliante, il classico ‘bravo ragazzo’. Ma nessuno avrebbe mai potuto immaginare cosa fosse realmente capace di fare.

La lettera di Thiago: “Ci ha uccisi, mammina”

Di seguito, il testo della lettera scritta da Chiara Tramontano:

Mamma Giulia, stai meglio adesso mammina? È passata la paura, è finito il dolore? Stringiamoci mammina Giulia, staremo sempre insieme adesso, nessuno mai potrà farci del male, nessuno. 

Quanto dolore mammina, quanto terrore. Io l’avevo già capito sai che stavi male, ch’era successo qualcosa. L’avevo capito quando hai parlato con quella signora. D’un tratto il tuo cuore si è fermato, il tuo sangue anche e io faticavo a respirare.  

E poi l’hai cercato, lui, il mostro. Gli volevi parlare. E poi quei colpi, quel tuo terrore che ti faceva scoppiare il cuore e io che faticavo a respirare mammina.  

E poi quel sapore metallico, quel profumo di mandorle amare. Il sangue mammina, il tuo sangue che si mescolava al mio terrore. È durato poco, mi sono raggomitolato in quello spazio dolcissimo e insieme siamo volati via. 

Dicono che era mio padre, lui, il mostro. Quello che ti ha ammazzata e che ha ammazzato anche me. Dicono che aveva organizzato tutto, ogni dettaglio. E dicono che lo accuseranno di interruzione non consentita di gravidanza. Ma che è questa cosa, mammina? 

Lui mi ha ammazzato, ci ha ammazzato entrambi! Io non ero una gravidanza mammina, ero una persona. Avevo braccia e gambe e testa e cuore. E avevo anche imparato ad amarlo. 

Lui, il mostro, quello che tu, a volte, chiamavi papà quando mi parlavi di lui. Ma quale papà, mammina? Quello un mostro è, senza cuore. Ci ha ammazzati mammina Giulia, senza pietà. 

E adesso staremo sempre insieme. Però mi dispiace, mamma Giulia. Non vedrò mai il mare che tanto ti piaceva, non mangerò quintali di cioccolata, non canterò le canzoni che piacevano a te. 

Non nascerò mai mammina Giulia. Ma in fondo, forse, è meglio così. Se fossi nato senza una mamma e con un mostro per papà che vita sarebbe stata la mia? Almeno adesso sto qui, in questo spazio infinito, con te mammina mia. 

Stretti stretti, cuore a cuore. Per sempre mammina mia. Che mi avevi dato la vita e che lui ce l’ha tolta. Ti amo mamma Giulia. E ti amerò per l’eternità. Il tuo bambino.

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Niente premeditazione né crudeltà

Per l’omicidio di Giulia, la Gip Minerva ha riconosciuto ad Alessandro Impagnatiello le aggravanti dei futili motivi e del vincolo sentimentale. Ma non quelle della crudeltà e della premeditazione. L’aggravante della crudeltà sarebbe esclusa in quanto il delitto “non sarebbe caratterizzato da particolare pervicacia, tenuto conto del tipo di arma utilizzata e del numero di colpi inferti”. Per quanto riguarda la premeditazione, tutto dipenderebbe dall’intervallo di tempo. La procura ha infatti considerato una prova le ricerche di Impagnatiello su Internet effettuate alle 19 di sabato, poco prima del delitto.