La nottata appena trascorsa è stata molto lunga e decisamente difficile a Palazzo d’Orleans, che ha visto un serrato braccio di ferro tra il presidente Renato Schifani e Fratelli d’Italia.
Nel pomeriggio di ieri sono partite le convocazioni al fine di formalizzare le nomine degli assessori. Un procedimento che si è bloccato una volta toccato il tasto FdI. A quanto si apprende infatti, al termine del vertice tenutosi nel pomeriggio, i segretari regionali del partito hanno chiesto l’ingresso di due nomi nella rosa degli assessori. Una volontà proveniente dai piani alti, s’intende, che ha indicato Elena Pagana, ex deputata di Attiva Sicilia, non eletta con FdI alle regionali e moglie dell’ex assessore Ruggero Razza, e Francesco Scarpinato, secondo dei non eletti alle regionali e consigliere comunale a Palermo.
Si tratta di due nomi che stonano con l’indicazione ribadita più volte da Schifani, che ha sempre parlato di una giunta di assessori-deputati. Unica eccezione quella dell’ex dirigente sanitaria Giovanna Volo, che avrà la delega alla Salute per via di specifiche competenze.
Per quanto riguarda la compagine di Fratelli d’Italia, dunque, i nomi indicati sono quelli di Alessandro Aricò, Elvira Amata, Giusy Savarino e Giorgio Assenza. Tuttavia, pare che la volontà di inserire Pagana e Scarpinato nella squadra al governo della Regione sarebbe proprio a spese di questi ultimi due.
Nel quadro si inserisce, infine, la nota del capogruppo Luca Cannata a nome dei tredici deputati FdI. “Il gruppo parlamentare di Fratelli d’Italia all’Assemblea regionale Siciliana – si legge – riunito alla presenza dei coordinatori regionali Giampiero Cannella e Salvo Pogliese, nel ritenere fondamentale dare nell’immediatezza un Governo stabile alla Regione Siciliana, ribadisce sintonia con le scelte del partito, già comunicate al Presidente della Regione Renato Schifani, certo che le stesse saranno comunque le più adeguate a salvaguardare l’unità del Centrodestra e l’efficacia dell’azione di governo”.
Si attende, dunque, l’ufficializzazione delle nomine. Il presidente potrebbe firmare i decreti per l’affidamento delle deleghe oggi stesso.
Foto di Salvo Annaloro