La Grecia teme invasione dei migranti afgani: esteso muro al confine turco

Il governo ellenico è categorico: “«I migranti dall’Afghanistan? La frontiera resterà inviolabile»

Non si può che provare amarezza assistendo da una parte alla fuga disperata di un popolo, volta a sottrarsi alla ferocia dei talebani, e dall’altra all’estensione dei muri volti a contenerne il temuto arrivo. Oggi accade anche questo, nel corso di una delle epoche storiche più tumultuose da quando l’uomo ha messo piede sul pianeta terra. A fare intendere le proprie intenzioni, in maniera categoria, è il ministro greco per la Protezione dei cittadini, Michalis Chrisochoidis: «Non possiamo aspettare passivamente, i nostri confini resteranno inviolabili», osservando che la crisi afghana ha creato nuove «possibilità per nuovi flussi di migranti» in Europa.  Una dichiarazione che non sembra lasciare margini di ripensamento, fatta nel corso della visita nella regione di Evros, la prefettura più orientale della Grecia continentale.

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IL TIMORE DI EDOGAN

La barriera, lunga 40 chilometri (dai 12 iniziali) e dotata di sistemi di sorveglianza, è stata alzata al confine tra la Turchia e la Grecia. Nei giorni scorsi, il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan aveva dichiarato che «se non vengono prese le misure necessarie in Afghanistan e in Iran, sarà inevitabile una nuova ondata di migrazioni» verso l’Europa e rappresenterà «una seria sfida per tutti».