Green Pass falsi, ‘bufera’ su Pippo Franco: il suo medico è indagato
Sono ben 20 i vaccini che ha somministrato e che ora sono finiti nel mirino degli inquirenti. Tra questi anche quello dell’attore romano.
Dopo aver deciso di schierarsi al fianco di Enrico Michetti (candidato sindaco della Capitale che andrà al ballottaggio con Roberto Gualtieri), Pippo Franco, noto cabarettista e volto della commedia all’italiana, torna a far parlare di sé. O meglio, questa volta ad essere al centro dell’attenzione è il suo medico, quello a cui l’attore romano si sarebbe rivolto per farsi vaccinare contro il virus.
Green Pass falsi: a Roma indagato il medico di Pippo Franco
Il dottore di Pippo Franco, che è un dentista e lavora come medico di base prestando servizio nella Asl Roma 2, è indagato per aver rilasciato dei certificati sospetti: sono ben 20 i vaccini che ha somministrato e che ora sono finiti nel mirino degli inquirenti, che stanno cercando di fare chiarezza sulla vicenda. Tra queste dosi anche quella di Pippo Franco, che quando aveva deciso di candidarsi al fianco di Enrico Michetti aveva sempre schivato le domande sul vaccino e a chi gli aveva chiesto se si era vaccinato aveva preferito non rispondere.
Poi, aveva pensato bene di mettere fine a quelle polemiche, forse da lui considerate sterili, con una foto che lo ritraeva in uno studio medico: seduto sulla poltrona e con il siero ben in vista. Fotografia che, però, ora gli si ritorce contro perché proprio quello studio medico è passato sotto la lente della procura di Roma.
I CARABINIERI INDAGANO
Come spiega il quotidiano La Repubblica, i carabinieri che stanno indagando stanno cercando di capire perché diverse persone, che risiedono anche in zone molto distanti dal medico, abbiano deciso di rivolgersi proprio a lui per il vaccino. I certificati sono falsi? E perché Pippo Franco, che risiede a Roma Nord, ha deciso di farsi vaccinare proprio da lui? Domande che, almeno per il momento, restano ancora senza risposta perché tutti i controlli sono ancora in corso. “Faccio vaccini dallo scorso marzo – ha spiegato il dottore interpellato da Repubblica – Sono venuti i Nas nel mio studio ma era per un controllo normale, hanno preso alcune carte ma non è stata una perquisizione”. Un modo forse per nascondere che dietro a quella perquisizione c’era un motivo ben preciso?