Guerra ad un passo: diplomatici russi via da Kiev
Vento di guerra
Si intensifica, ora dopo ora, quello che sembra un botta e risposta fra l’Occidente e Mosca sulla crisi in Ucraina dove la tensione resta alta anche sul terreno. Putin torna a parlare e chiarisce, punto per punto, la sua posizione, a partire dal riconoscimento della sovranità dei separatisti che, specifica, è “sull’insieme delle regioni” di Lugansk e Donetsk.
“Gli accordi di Minsk” sul Donbass “non esistono più”, ha sentenziato. Questo dopo che il presidente russo aveva chiesto al Senato – e ottenuto in poche ore – l’autorizzazione per l’invio di forze militari all’estero. Quindi il capo del Cremlino ha ribadito: “La soluzione migliore sarebbe che l’Ucraina rinunciasse spontaneamente all’ambizione di aderire alla Nato”. La Ue risponde compatta con un accordo all’unanimità per un primo pacchetto di sanzioni.
DIPLOMATICI SUBITO EVACUATI
Il ministero degli Esteri russo ha annunciato che il personale diplomatico di Mosca verrà evacuato in tempi brevi. Lo riferiscono le agenzie russe.
In un comunicato del ministero degli Esteri, come riporta il quotidiano inglese The Guardian, si legge: “La nostra priorità è prenderci cura dei diplomatici russi e dei dipendenti dell’ambasciata e dei consolati generali. Per proteggere le loro vite e la loro sicurezza, la leadership russa ha deciso di evacuare il personale delle missioni russe in Ucraina, cosa che sarà attuata in un futuro molto prossimo”.
LE PAROLE DI MARIO DRAGHI
“Voglio prima di tutto esprimere la mia più ferma condanna per la decisione del governo russo di riconoscere i due territori separatisti del Donbass. Si tratta di un’inaccettabile violazione della sovranità democratica e dell’integrità territoriale dell’Ucraina. Sono in costante contatto con gli alleati per trovare una soluzione pacifica alla crisi ed evitare una guerra nel cuore dell’Europa. La via del dialogo resta essenziale, ma stiamo già definendo nell’ambito dell’Unione Europea misure e sanzioni nei confronti della Russia”.