Aperta dal pubblico ministero della Corte penale internazionale, Karim Khan, un’indagine sulla situazione in Ucraina; si indaga su presunti crimini di guerra compiuti dalla Russia.
E’ quanto si apprende da un comunicato della stessa Corte, che ha aperto l’indagine dopo il via libera da 39 Stati membri, tra cui l’Italia. Del resto, su un provvedimento di questo tipo si erano più volte espressi molti leader occidentali, dal segretario di Stato Usa Antony Blinken al ministro degli Esteri Luigi Di Maio, passando per Boris Johnson. Anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky due giorni dopo l’invasione aveva presentato formale denuncia formale alla Corte. L’accusa alla Russia era quella di “pianificare atti di genocidio”.
“Ho appena informato la presidenza della Corte penale internazionale della mia decisione di aprire immediatamente un’indagine sulla situazione”, ha dichiarato in un comunicato Khan. “Il nostro lavoro di raccolta delle prove è iniziato”.
Il pubblico ministero ha spiegato anche che l’indagine riguarderà tutti gli atti commessi in Ucraina dal 21 novembre 2013. Il raggio d’azione si allarga, insomma, a “tutte le accuse passate e presenti di crimini di guerra, crimini contro l’umanità o genocidio commessi in qualsiasi parte del territorio dell’Ucraina da qualsiasi persona”.