Haiku, il genere poetico che racconta lo stupore dell’istante

Domenica 24 gennaio secondo appuntamento del ciclo “Haiku: il valore di un istante” sulla pagina fb degli “Amici del Museo Civico di Castelbuono”

Il genere vanta un numero sempre più alto di estimatori

Proseguono incontri nell’ambito del ciclo di video – conversazioni dal titolo “Haiku: il valore di un istante“. Momenti di riflessione, condivisione e suggestioni per apprezzare il presente e la bellezza.

Lo haiku è un genere poetico giapponese improntato all’essenzialità e su una filosofia legata all’hic et nunc, con un linguaggio che si connota per la sintesi e la brevità.

Domenica 24 gennaio alle 18:00, in diretta streaming, sulla pagina facebook degli “Amici del Museo Civico di Castelbuono”, si terrà il secondo evento che affronterà il tema delle suggestioni da cui la poesia haiku scaturisce e che vengono da essa generate.

L’iniziativa vedrà il contributo degli haijin (ovvero “colui che compone haiku”) Antonio Mangiameli e Maria Concetta Conti.

I partecipanti impareranno a conoscere gli stati d’animo WABI-SABI, YUGEN, MONO NO AWARE, KARUMI, anche attraverso le suggestioni evocate dalle letture della pittrice Sumi-e Elisabetta De Angelis e dal canto lirico di Akiko Kozato.

LA NATURA AL CENTRO

Nel genere haiku, la Natura e la sua osservazione sono protagoniste, oltre che elementi caratterizzanti.

Non si tratta, dunque, solo di un genere poetico di origine orientale – che sta progressivamente conquistando terreno data la sensibilità che lo caratterizza- ma di un vero e proprio stile.

Un suggerimento mirato a cogliere il bello racchiuso in ogni attimo, per conservarlo ed eternarlo nel futuro.

Lo haiku, non a caso, si presta a creare legami col linguaggio pittorico, fotografico e musicale e può validamente estendersi all’osservazione del paesaggio.

Un “bene comune” che merita di essere valorizzato, scoperto e osservato da differenti punti di vista.

GLI INCONTRI

Ogni incontro dura circa sessanta minuti e si svolge, appunto, come una conversazione che verte, di volta in volta, sui vari aspetti stilistici, filosofici, sulle suggestioni e le commistioni con altri generi e linguaggi artistici dello haiku.

Un “viaggio”, in otto tappe per scoprire il genere e le sue implicazioni e che si arricchirà di contributi, intrecci tra diversi linguaggi artistici, sorprese ed emozioni.

A condurlo, saranno importanti e stimati haijin italiani, nella loro diversità di esperienze artistiche e formazione.

In considerazione del particolare momento in atto, che ha acceso i riflettori sul diffuso senso di precarietà e fragilità, il ciclo di incontri “a distanza” mira a raggiungere, coinvolgere e sensibilizzare il maggior numero di persone possibile, da ogni dove, per riflettere e predisporsi verso la rinascita come leit-motiv del 2021.

Il primo appuntamento, tenutosi lo scorso 3 gennaio, ha avuto quali protagonisti l’haijin Eufemia Griffo , che ha illustrato il tema dell’evoluzione dello haiku, dalle origini fino al presente, insieme agli haijin Antonio Mangiameli e Fabrizio Corselli e alla musicista Elisabetta Daolio.