I contrasti dello Zen si sono trasferiti su Facebook: post al vetriolo

Uno dei feriti nella sparatoria dello Zen posta un commento con la foto del Padrino. Un parente dei Maranzano risponde: “I leoni riposano”

La faida dello Zen si è trasferita nei social. I protagonisti dei contrasti descritti dalla donna che, rompendo il muro dell’omertà, sta raccontando agli investigatori i fatti che hanno portato alla sparatoria di martedì, adesso si sfidano su Facebook. Pippo Colombo, rimasto ferito assieme al figlio Antonino dai colpi di pistola sparati dai fratelli Maranzano, ha affidato a Facebook un suo commenti sul momento attuale. Nel suo profilo ha postato, come si legge su Repubblica Palermo, una immagine tratta dal sito “Dna criminale”. Si vede Al Pacino, protagonista del Padrino, il film Ford Coppola, con un commento, “Il rispetto, gran bella parola, peccato che non tutti ne conoscano il significato”.

LA RISPOSTA

Un parente di Letterio e Pietro Maranzano, coinvolti nella sparatoria e arrestati per tentato omicidio, ha risposto con un altro post, sempre su Facebook, pubblicando una foto che raffigura i due fratelli, accompagnata da un commento, che suona come una minaccia per chi è fuori: “I leoni stanno solamente riposando, non vi abbatte nessuno”. Nel post, in sottofondo, si sente la canzone “Rispetto e libertà” di Nello Amato, il neomelodico che ormai è diventato la colonna sonora di una certa propaganda criminale sul Web.

PIPPO COLOMBO NON HA GRADITO

Questo commento probabilmente non è piaciuto a Pippo Colombo, che ieri pomeriggio è tornato su Facebook pubblicando un altro post, questa volta tratto dal sito “Amico assoluto”. Nel messaggio si legge: «Non avere paura di essere solo… i leoni camminano da soli. Le pecore in gruppo». Questo commento potrebbe riferirsi a quanto è avvenuto martedì pomeriggio in via San Nicola. Nel loro raid allo Zen, quando hanno accerchiato i due Colombo, i fratelli Maranzano erano accompagnati da una ventina di fedelissimi. Ma non è finita qui, perché Pippo Colombo poi ha citato in un altro post una frase detta da Robert De Niro, nei panni del gangster anni Venti David Aaronson, protagonista di “C’era una volta in America” di Sergio Leone. «La migliore vendetta è l’indifferenza, uccide le persone senza toccarle».