Il governo studia un nuovo “Decreto Natale”, per riaperture con cautela

Il governo pensa a un nuovo dpcm da varare dopo il 3 dicembre, giorno in cui scade quello attuale. Il provvedimento dovrebbe contenere le regole per lo shopping natalizio

Dpcm

Un nuovo decreto ci sarà senz’altro, perché quello attualmente in essere scade il 3 dicembre. Il Governo sta ragionando attorno a un Dpcm in vista del Natale, anche con con riaperture. La cautela spinge comunque i ministri a spiegare che, prima di muoversi, occorrerà attendere i dati che verranno fuori il 3 dicembre. Questa è la data di scadenza dell’ultimo Dpcm, ma già si dice che il piano per salvare il Natale non sarà un “liberi tutti” come nella scorsa estate. Quella ondata di permissività ha propiziato la seconda ondata dell’epidemia.

INTERVENTI PER GRADI

Gli interventi del decreto potrebbero essere attuati per gradi. Si potrebbe iniziare con le regioni più virtuose, quelle in zona gialla, per poi estendersi anche alle altre. L’Ansa riporta alcune delle ipotesi che si stanno facendo strada nella maggioranza in vista del periodo natalizio. Per quanto riguarda lo shopping, potrebbe essere contingentato per evitare assembramenti. Per il cenone, invece, ci saranno raccomandazioni e non divieti, forse con un limite stabilito di sei persone a tavola, ovvero conviventi e parenti stretti. Stesso numero che potrebbe valere per i ristoranti nella zona gialla. Resta il divieto di spostamento nelle zone rosse, mentre tra diverse Regioni sarà consentito il ritorno alla residenza o all’abitazione, evitando però un esodo da Nord a Sud. Inoltre il coprifuoco potrebbe essere spostato alle 23 o a mezzanotte la sera della vigilia di Natale, mentre per Capodanno si potrebbe andare avanti di qualche ora.

SHOPPING CONTINGENATTO, ANCHE PER FASCE D’ETÀ

Altre ipotesi sono riportate dal Messaggero. Secondo il quotidiano romano, i provvedimenti potrebbero essere due. Un primo da emanare a inizio dicembre per le regole sullo shopping natalizio, riguardante soprattutto i consumi, potrebbe partire il 4 dicembre i. Un secondo, per le festività vere e proprie, riguarderebbe anche la ristorazione. L’idea è di fissare un tetto di non più di sei persone allo stesso tavolo: al ristorante sarà un obbligo, in casa solamente una raccomandazione. Per il cenone la partecipazione potrebbe essere ristretta solo ai parenti di primo grado, come già accennato dalla sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa, negli scorsi giorni. Infine bar e ristoranti potrebbero riaprire la sera nelle Regioni in cui l’indice Rt scenderà al di sotto del valore uno.