Il ministro: «I rincari di gas e benzina sono una truffa colossale»

Strabiliante intervento del ministro Roberto Cingolani. Gli aumenti attuali di benzina e gas sarebbero solo la conseguenza di una «colossale truffa a spese delle imprese e dei cittadini»

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In questi giorni c’è una generale preoccupazione per il vertiginoso aumento dei prezzi di gas e benzina. Ma ieri, a sorpresa, si è appreso che, incredibilmente, questa inarrestabile corsa dei costi non dipende dagli effetti reali della guerra in Ucraina. La vera minaccia, a quanto pare, viene da manovre finanziarie, manipolazioni di pochi a danno di molti. A dirlo non è una fonte anonima, o qualche generica supposizione proveniente del web. Lo ha detto il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani. Il prezzo della benzina a 2,3 euro, e quello del gas che oscilla in poche ore tra i 140 e i 250 euro per megawattora, sono situazioni che vanno ben oltre gli effetti reali della guerra Russia-Ucraina. Il ministro lo ha spiegato a Sky Tg 24, affermando che la vera minaccia viene da certe manovre finanziarie, dalle manipolazioni di pochi a danno di molti.

«UNA COLOSSALE TRUFFA A SPESE DELLE IMPRESE E DEI CITTADINI»

Lo ha detto a chiare lettere, aggiungendo anche che in Europa è indispensabile fissare un tetto ai prezzi. «Stiamo assistendo ad un aumento del prezzo dei carburanti ingiustificato ─ ha detto Cingolani ─, non esiste una motivazione tecnica per questi rialzi». E per chiarire meglio ha aggiunto: «Questa crescita non è correlata alla realtà dei fatti. È una spirale speculativa, su cui guadagnano in pochi, una colossale truffa a spese delle imprese e dei cittadini». Questo vale per il petrolio, ma anche per il gas, ormai fuori controllo.

OCCORE STABILIRE UN TETTO MASSIMO

«Ecco perché ─ ha spiegato il ministro ─ è necessario stabilire un prezzo massimo oltre il quale gli operatori europei non possono andare: è fondamentale. Del resto, chiunque esporta gas, Russia compresa, non può fare i conti senza l’Europa: serve un tetto massimo per il prezzo del gas, un costo appetibile da non affossare il mercato». Cingolani ha continuato, dicendo: «Si può discutere per esempio, di un prezzo intorno ad una cifra di 80 euro megawattora per il gas, che è già il doppio di quanto pagavamo un anno fa». A quel punto, ha detto Cingolani, «se fisso il prezzo del gas, fisso anche il prezzo per l’energia elettrica, tecnicamente legata alle quotazioni del metano». E taglio le gambe alla speculazione»

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