Il rientro nel PD di Orlando: l’aut aut per gli oppositori del Professore

Il ritorno nei Dem del primo cittadino appare praticamente cosa fatta. Ma quali saranno gli effetti sulle compagini di centrosinistra?

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Il ritorno di Leoluca Orlando all’interno del Partito Democratico appare praticamente cosa fatta. Manca solo l’ufficialità infatti per il rientro del “Professore” all’interno della compagine Dem. Una scelta di cui vi avevamo già parlato nelle scorse settimane, anche alla luce di una crisi di governo ormai evidente a livello comunale. La paralisi in Consiglio Comunale appare ormai evidente dopo l’uscita di scena di Italia Viva, con decine di atti importanti paralizzati a causa di una maggioranza che ormai non c’è più. Lo schiaffo di Sala delle Lapidi inflitto poi a Giusto Catania rappresenta il colpo di grazia a qualunque tipo di lavoro di mediazione. Nella conferenza stampa di lunedì scorso, è stato proprio l’esponente di Sinistra Comune a lanciare la sfida alle opposizioni: “Sfiduciateci tutti“.

CHI ENTRA CON ORLANDO E COSA CAMBIA NEL CENTROSINISTRA?

La presenza di Orlando nel PD cambierà certamente gli equilibri all’interno della coalizione. Oltre al sindaco infatti, potrebbero entrare tra le fila Dem anche Fabio Giambrone (che a questo punto tornerebbe fortemente in corsa per il ruolo di candidato sindaco), e alcuni assessori di rilievo, Sergio Marino e Giovanna Marano su tutti. Nessuna novità invece per Paolo Petralia Camassa, in ottica Partito Democratico già da diverso tempo.

Una simile presa di posizione metterà ad un bivio le realtà civiche a sostegno del primo cittadino, come Sinistra Comune e Avanti Insieme. Tali movimenti dovranno decidere se scegliere una strada indipendente ma parallela a quella del sindaco o se entrare in un percorso di dialogo più approfondito. Una mossa che potrebbe calmierare i dissidi a sinistra. Una leadership solida mirata, fra le altre cose, ad anticipare anche il processo di dialogo all’interno del centrodestra, chiamato ad una stretta sui nomi in caso di sfiducia.

ATTUALI OPPOSITORI FUTURI ALLEATI DEL PROFESSORE?

E’ chiaro che la crisi dell’attuale maggioranza a sostegno del sindaco Orlando ha accelerato un passaggio chiave in vista del prossimo impegno elettorale. La presenza del primo cittadino è sicuramente un quid in più, sia nelle scelte che nel peso specifico per l’intero centrosinistra. Risulta però evidente che, per qualcuno, risulterà difficile giustificare la propria presenza all’interno della coalizione, dopo magari aver passato gli ultimi a criticare ed osteggiare il sindaco in prima persona.

A cominciare dal M5S, che attende ancora direttive chiare da Giuseppe Conte e soci da Roma. “Se ci saranno le condizioni per continuare a lavorare in Consiglio comunale noi ci saremo per il bene della città – hanno dichiarato Lo Monaco, Amella e Randazzo -. Esprimendoci sugli atti più urgenti e importanti come il Bilancio consolidato, il programma Triennale OO.PP. 2020/2022 ed elenco Annuale 2020, il Pef TARI, la delibera sul progetto dell’area ex Grande Migliore; la variante di via Rosario Nicoletti; il Regolamento sui beni comuni; quello sulla gestione degli impianti sportivi e il Regolamento sulla gestione dei rifiuti”. Se nella capitale però si deciderà di seguire la linea di un’alleanza con il PD stile Conte bis sarà difficile per il gruppo grillino giustificare la presenza di Orlando all’interno della consiliatura, dopo averlo criticato anche aspramente per anni.

Ma per continuare anche con la stessa +Europa, con Fabrizio Ferrandelli che si è sempre schierato a spada tratta contro il Professore e contro alcuni atti precipui della Giunta Orlando, come ad esempio la Ztl. Ed è proprio l’ex candidato sindaco ad aver espresso ai nostri microfoni la parola d’ordine per le prossime amministrative, ovvero “discontinuità”. La domanda che quindi si pongono tutti è: cosa faranno queste realtà? Metteranno da parte l’astio di questi anni o potremmo assistere a possibili colpi di scena in vista delle Amministrative 2022? Staremo a vedere.