Nuovo “Conte bis” in Sicilia: l’asse PD-M5S e i nomi per le Amministrative

Pare delineata la strategia nel centrosinistra siciliano in vista delle elezioni del 2022. Si prepara una stretta sui nomi, anche se risulta chiave cosa farà Conte a Roma.

amministrative in Sicilia, Trizzino Giambrone

Prove di coalizione fra il centrosinistra siciliano e il Movimento 5 Stelle in vista delle prossime amministrative 2022. Pare infatti definitivamente diradata la nebbia che avvolgeva il lato “rosso” della politica siciliana. Dopo mesi di dubbi e confusione generale, i vertici del Partito Democratico hanno avviato un confronto con i principali partner politici, fra cui il M5S. “Il nemico del mio nemico è mio amico”: così si potrebbe riassumere in sintesi il tentativo di accordo delle segreterie regionali, da opporre all’organizzazione del centrodestra, già profilato nei componenti e molto vicino a definire una candidatura quasi definitiva. Insomma, “in medio stat virtus” dicevano i latini. Eppure, la partita fondamentale nel processo di dialogo fra i vari attori del centrosinistra non si giocherà né a Palermo né a Catania, bensì a Roma.

CONTE E IL MOVIMENTO CHE DIVENTA PARTITO: TRIZZINO SI CANDIDA A SINDACO?

Si attendono infatti le direttive di Giuseppe Conte agli attori grillini chiamati in causa. Nello schieramento pentastellato in questo momento regna una sorta di pacato caos, nel quale l’ex premier sarà chiamato a determinare non solo un programma chiaro ed attrattivo, ma soprattutto una governance capace di dissipare ogni dubbio sull’unità e sulla consistenza del gruppo dirigente, dal quale è uscito un nome eccellente come quello dell’ex ministro Trenta.

La forzatura alla “scatoletta di tonno” è riuscita in parte perché, se innegabilmente il M5S è riuscita a farsi strada fra gli scranni di Roma e non solo, portando una ventata di pubblicità notizia su ciò che accade nei palazzi della politica, dall’altro, all’interno della formazione pentastellata, si sta avviando un lento processo di trasformazione politica. Quello che una volta era un movimento con un non statuto che doveva rappresentare una sorta di opposizione alla politica di un tempo, oggi è chiamato a comportarsi come un partito vero e proprio, con tutti i crismi del caso.

E visto il ruolo che è chiamata a giocare la compagine grillina, all’interno del partito si è avviato un processo di confronto. Ciò per determinare delle proposte ma anche e soprattutto delle candidature per i futuri impegni elettorali. In vista delle comunali a Palermo, fra i nomi più accreditati a poter cercare di sostituire il sindaco di Palermo Leoluca Orlando vi è quello di Giampiero Trizzino. Deputato regionale e grillino della prima ora, l’esponente dell’Ars rappresenta un punto di riferimento per tutto il partito e per le opposizioni a Palazzo dei Normanni. Proprio all’Assemblea Regionale PD e M5S hanno condotto e continuano a fare fronte comune contro la Giunta guidata da Nello Musumeci. Un nome solido, per cercare l’appoggio di quelli che potrebbero essere futuri alleati non solo al Comune di Palermo, ma anche per le prossime elezioni regionali.

IL PARTITO DEMOCRATICO: IL CONFRONTO E IL CASO “ITALIA VIVA”

Una necessità quindi dell’alleanza fra M5S e PD. Una mossa spinta, all’interno dei Dem, anche dalla definitiva uscita di scena dalla coalizione di Italia Viva, che tanto ha messo in difficoltà il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Il movimento renziano sta provando a comporre una sorta di polo dei centristi in modo da diventare ago della bilancia in caso di futuro ballottaggio. Anche se nulla in politica è da dare per scontato, soprattutto ad un anno dalle amministrative. Non è da escludere infatti una fulminazione sulla via di Damasco per i moderati, che potrebbero anche decidere di intraprendere un dialogo con gli schieramenti principali. Parlando delle certezze del presente però, il Partito Democratico dovrà intanto capire cosa vorrà fare il primo cittadino uscente, ovvero Leoluca Orlando.

L’attuale sindaco di Palermo, a determinate condizioni, potrebbe decidere anche di non uscire di scena. L’obiettivo potrebbe essere quello di dare una mano a quella che è l’atttuale coalizione che lo sostiene. Passaggio chiave nel percorso di Leoluca Orlando sarà quello di decidere se entrare o meno all’interno del PD, ufficializzando quindi la sua posizione politica. Non potendosi ricandidare a sindaco, la mossa che si vocifera essere possibile nelle ultime settimane è quella di una sua discesa in campo da capolista alle amministrative. Ciò per trascinare voti ad un candidato evidentemente condiviso. Non è un mistero che Orlando abbia le sue preferenze, fra le quali quella di Fabio Giambrone, da sempre suo alfiere politico. In caso di una sua possibile scelta, una mossa del genere potrebbe anche non essere da escludere.

+EUROPA E LE PROSSIME AMMINISTRATIVE: FERRANDELLI: “DARE DISCONTINUITA'”

Amministrative, Fabrizio Ferrandelli
Nella foto Fabrizio Ferrandelli

Ma c’è chi, all’interno dell’alveo del centro, candidato a sindaco lo è stato già. Stiamo parlando di Fabrizio Ferrandelli, frontman di +Europa in Sicilia e in forte ascesa nella segreteria nazionale. Proprio l’esperienza fatta fra i palazzi di Roma ha dato al consigliere comunale qualche elemento in più per fare le sue valutazioni. “La lista di +Europa è già completa” dichiara lo stesso Ferrandelli, la cui parola d’ordine per le comunali future è discontinuità. Un cambio di passo dall’attuale sindaco Leoluca Orlando, una svolta da quella che è stata la politica dell’attuale Giunta. Un passaggio però secondario a quello che succederà a livello nazionale, dove si attendono le mosse di Giuseppe Conte.

Su una sua possibile candidatura, Ferrandelli glissa e propone il suo punto di vista. “Palermo è il mio grande amore, ma oggi non parto da questo. Il problema del prossimo sindaco non sarà vincere le elezioni amministrative, ma governare la città. Dobbiamo capire qual’è la compagine migliore che possa garantire la governabilità della città. Partire dalla candidatura del sindaco secondo me è sbagliato. Bisogna partire dal confronto”.