Ilaria Capua: «Sarà il vaccino nei cerotti o spray a salvare l’umanità»
La professore universitaria e virologa è convinta che bisognerà rivoluzionare le modalità di somministrazione del vaccino
Ormai è chiaro ed evidente: con il Covid-19 ormai diffuso in tutto il mondo, il vaccino rimane l’unica alternativa per sconfiggerlo definitivamente. Ma per avere risultati efficaci e definitivi, la somministrazione del siero deve essere più agevole dell’attuale. E per raggiungere questo traguardo occorre modificarne la struttura. Ne è convinta la professoressa universitaria e virologa, Ilaria Capua, che dal giugno del 2016 dirige un centro di ricerca presso l’ Università della Florida. Attraverso le colonne del Corriere della Sera, ha esternato la sua visione di un futuro non tanto lontano: «Ci vuole una strategia che si basi sull’abbandono della catena del freddo per conservare, distribuire e somministrare i vaccini. Un mondo totalmente interconnesso deve capire che i vaccini del futuro dovrebbero essere recapitabili per posta e auto-somministrabili. Niente file, niente chiamate, niente viaggi, indispensabili adesso per avere questa puntura salvavita».
VACCINI STABILI A TEMPERATURA AMBIENTE
Per arrivare a questi risulati occorre rendere i vaccini esistenti stabili anche a temperature ambiente. Come la stragrande maggioranza dei farmaci. «La distribuzione ─ ha sottolineato la Capua ─ e la somministrazione rivoluzionerebbe davvero le nostre potenzialità di erogare prevenzione, e le dosi giungerebbero anche in quegli angoli del mondo, si pensi ad esempio ai numerosi villaggi africani poverissimi, dove non vi è accesso all’elettricità».
MODALITÀ DI DISTRIBUZIONE
L’altra sfida, non meno importante, è quella di modificare anche le modalità di somministrazione. «Quindi, non solo tramite agopuntura come adesso ─ ha specificato Ilaria Capua ─, ma anche in formato cerotto, spray o anche chip. Soluzioni che possono arrivare a destinazione anche senza un involucro gigantesco e refrigerante, che a oggi si è mostrato uno dei principali colli di bottiglia della logistica». Soluzioni di questo tipo potrebbero raggiungere una popolazione più ampia nel mondo, rispetto a quella che sta avendo questa prima ondata di vaccini».
IL VACCINO SPRAY
E in effetti nel mondo proprio il vaccino spray è in cima alla lista dei desideri dei ricercatori. Su questo tipo di versione sono in corso ricerche in Inghilterra, in America e in Israele. Le speranze sono appuntate su nuove molecole capaci di inibire le infiammazioni causate dal virus. Che però sono ancora nella prima fase della sperimentazione, e non arriveranno prima di fine anno.