L’emergenza coronavirus è tutt’altro che tramontata e, con lei, le relative restrizioni alla nostra vita quotidiana nonché lavorativa. A pagare maggiormente il conto dei vari DPCM vi è il cosiddetto comparto Ho.Re.Ca., di cui fanno parte anche bar e ristoranti.
In un momento in cui a Roma si fa sempre più strada l’ipotesi del divieto di vendita da asporto dopo le 18.00, migliaia di ristoratori italiani hanno deciso di far sentire la propria voce attraverso l’iniziativa #IoApro1501. Una forma di disobbedienza civile, con la quale i titolari di attività riapriranno i propri punti vendita, nel rispetto delle norme anti-covid.
Fra le voci più favorevoli vi è quella del leader della Lega Matteo Salvini. In un suo post dedicato all’iniziativa nella sua fanpage ufficiale ha scritto: “Un’iniziativa come #ioapro1501, che ha già ricevuto oltre 70.000 adesioni, merita interesse e attenzione. Non si può ignorare il grido di dolore che viene da bar, ristoranti e attività. Sono il frutto di anni di impegno o anche di un’intera vita di sacrifici di imprenditori e famiglie. È dovere della politica ascoltare le loro ragioni“.
Polemico sul tema anche il giornalista Nicola Porro. In un suo tweet relativo all’attuale crisi di Governo, ha scritto: “Gli assembramenti dei giornalisti per sapere se Conte cerca senatori di Forza Italia come responsabili non verranno sbertucciati da nessun giornale. Conte e i giornalisti possono mentre ristoratori, baristi e giovani no!“.
Contrarie invece alcune sigle di categoria, come la FIPE ConfCommercio. In un comunicato ufficiale sul tema, l’associazione ha sottolineato che “violare la legge è un grave errore. Si rischia un boomerang contro l’intero settore“.
Posizione nettamente negativa anche quella di Forza Italia, come dimostrato dalle parole della deputata regionale all’Ars Marianna Caronia. L’esponente azzurra chiede addirittura la zona rossa per la città di Palermo e non solo.
“Capisco perfettamente le difficoltà delle tante categorie economiche e produttive danneggiate dalle restrizioni imposte dall’epidemia, ma non sarà certamente la violazione delle regole di prevenzione a risolvere i problemi. Soprattutto in questo momento e soprattutto a Palermo e in Sicilia non è accettabile ed è gravissimo che venga promossa, anche da parte di parlamentari, una irresponsabile violazione delle norme sulla chiusura dei locali, che può solo portare a nuovi contagi, nuovi lutti e quindi nuove restrizioni. Piuttosto, è necessario che sia dichiarata la zona rossa e che il Governo approvi un piano di indennizzi, ristori ed esenzioni fiscali che permetta alle categorie produttive e ai professionisti ed artigiani di avere ristori adeguati per le proprie perdite.“