Italia-Spagna, questa sera più di un secolo di storia sul prato di Wembley
Bilancio finora in parità tra le due squadre, ma con gli Europei finora hanno avuto più “feeling” gli iberici. L’occasione è ghiotta per invertire il trend
Questa sera a Wembley alle ore 21 sarà l’ora della verità. La sfida, che deciderà chi tra Italia e Spagna sarà la prima finalista di Euro 2020, porta con sé una storia secolare, piena di avvincenti incroci e battaglie su prestigiosi palcoscenici.
La prima partita tra gli azzurri e le “furie rosse” si disputò il 9 settembre 1920 durante le Olimpiadi di Anversa. In quell’occasione ebbero la meglio gli spagnoli, che regolarono gli azzurri per 2-0, con doppietta di Felix Sesumaga. In mezzo tanti altri confronti, fino ad arrivare al ricordo più amaro, l’ultimo in ordine di tempo. Era il 2 settembre 2017, quando l’Italia di Ventura prese tre “sventole” dai rivali, autori Isco per due volte e Morata, e successivamente uscì dalle qualificazioni dai Mondiali in Russia nel doppio spareggio con la Svezia.
L’ULTIMO PRECEDENTE AGLI EUROPEI
Ma adesso è tutta un’altra storia, e tutta un’altra Italia, un perfetto mix di gioventù ed esperienza con un timoniere, Roberto Mancini, seguito ed apprezzato da gruppo squadra ed opinione pubblica. Anche per questo, varrebbe la pena ricordare come buon auspicio l’ultimo precedente in una competizione europea tra Italia e Spagna, vinto per 2-0 dagli azzurri. Al timone c’era Antonio Conte, altro condottiero di valore che per poco non riuscì a regalare grandi gioie alla nazione nello scorso europeo. Il confronto, giocato il 27 giugno 2016, fu vinto 2-0 dall’Italia. Ad aprire le danze fu quel Chiellini che ancora una volta guiderà la retroguardia azzurra anche questa sera, prima del 2-0 a tempo scaduto di Pellè.
Quel successo permise all’Italia di approdare ai quarti di finale, dove si interruppe il cammino azzurro, fermato bruscamente dalla Germania. Tuttavia, questa sera un eventuale passaggio del turno determinerebbe l’approdo in finale; la prospettiva è quella di vedere sempre più vicino un titolo che in casa azzurra non si vede dal 1968.
BILANCIO IN PARITA’
Di contro c’è l’avversario di questa sera, approdato in semifinale grazie alla vittoria ai rigori contro la stessa Svizzera che l’Italia aveva superato agevolmente nella fase ai gironi per 3-0. Di certo ciò non porta a ritenere agevole un successo questa sera per gli azzurri, soprattutto guardando al bilancio negli scontri tra le due nazionali, che si trova in perfetta parità. L’incontro di stasera, dunque, determinerà anche chi tra le due compagini si porterà in vantaggio negli scontri diretti, che finora vedono 11 vittorie degli azzurri e altrettante degli iberici, 15 invece sono i pareggi.
“Sono andato via io dall’Italia, nessuno mi ha mandato via, quindi non ho nessun sentimento di rivincita“. Afferma così il tecnico iberico Luis Enrique, che un decennio fa ha allenato a Roma e conosce bene il calcio italiano. Nessuna rivincita, quindi, ma certamente ci sarà da sudare contro un avversario ostico e motivato, esperto in una competizione che ha recentemente vinto per due volte consecutive, nel 2008 e nel 2012. Ciò su cui non c’è alcun dubbio è che si assisterà ad una bella partita da gustare con trepidazione, auspicandoci un successo che possa portare l’Italia all’ultimo step per il trionfo finale.