La donna che ha affogato il figlio in mare credeva fosse autistico

La madre ha confessato che ha contribuito alla morte del figlio nella convinzione che soffrisse di ritardi mentali, o che fosse autistico

Il piccolo Francesco aveva solo due anni e mezzo, e si esprimeva con difficoltà: questi suoi problemi di comunicazione avevano fatto nascere nella madre il sospetto che avesse un ritardo mentale o che fosse autistico. I familiari, ed in particolare la madre, ne erano convinti. Nonostante non ci fosse mai stata nessuna diagnosi sanitaria a confermarlo. Proprio per questo motivo, ieri uno psichiatra avrebbe dovuto visitare il bambino. Ma non ha fatto in tempo, perché nella serata precedente si è consumata la tragedia. La mamma ha preso il bambino, si è allontanata da casa ed è andata verso il mare. Il corpo del bambino è stato trovato e recuperato due ore dopo, sulla battigia di località La scala, a Torre del Greco, nel Napoletano, quando ormai era senza vita.

IL PADRE HA DATO L’ALLARME

Dalle infagini è emerso che intorno alle 21 il marito della 42enne si era rivolto alle forze dell’ordine, segnalando che la moglie si era allontanata col figlioletto. Ma quando sono arrivati i soccorritori era ormai troppo tardi. Nonostante i tentativi di rianimarlo da parte di sanitari del 118, il bambino era già deceduto per annegamento. Due testimoni hanno raccontato che in acqua c’era anche la donna che pronunciava frasi sconnesse. Nei confronti della donna la Procura di Torre Annunziata ha emesso stamattina un decreto di fermo: l’accusa è di omicidio volontario aggravato.

LA DONNA HA CONFESSATO

Per gli inquirenti è la 42enne che ha ucciso il figlio. Il gesto sarebbe riconducibile proprio a quella presunta disabilità, nella convinzione della donna che il figlio fosse autistico, come si legge in una nota a firma del procuratore Nunzio Fragliasso. La donna è stata ascoltata a lungo dagli inquirenti in presenza del suo avvocato di fiducia. Avrebbe reso una versione confusa, piena di buchi e di vuoti di memoria. Ma per gli inquirenti, che hanno emesso il fermo al termine dell’interrogatorio, avrebbe sostanzialmente ammesso le proprie responsabilità. La donna è stata trasferita nel carcere femminile di Pozzuoli, in attesa dell’udienza di convalida del fermo.