L'”Unità di crisi” ha invitato gli italiani a lasciare l’Ucraina

L’Unità di Crisi del ministero degli Esteri ha invitato gli italiani a lasciare l’Ucraina con mezzi commerciali. Ha anche ricordato che “i viaggi a qualsiasi titolo verso quel Paese sono sconsigliati”

La Russia ha ammassato, da settimane, circa 130mila soldati al confine ucraino, e da giovedì scorso, al confine tra Bielorussia e Ucraina, sono iniziati 10 giorni di esercitazioni congiunte di soldati russi e bielorussi. Ieri ci sono stati colloqui telefonici di Biden e Macron con Putin, per tentare di fermare l’escalation. Ma, sostanzialmente, non hanno cambiato le posizioni. E le diplomazie internazionali temono che a breve possa partire da Mosca l’ordine d’invasione. Stando così le cose, il nostro ministero degli Esteri, come quelli di altri Paesi della Unione Europea, ha consigliato ai cittadini italiani attualmente presenti in Ucraina di lasciare il Paese, oltre a non entrarvi. Il timore è che nei prossimi giorni possa scoppiare una guerra ai confini dell’Ucraina con la Russia o addirittura nel cuore del Paese. I connazionali presenti attualmente in Ucraina sono circa duemila. La maggioranza è concentrata a Kiev

LA NOTA DELLA FARNESINA

Il suggerimento agli italiani presenti in Ucraina è stato affidato all’Unità di Crisi della Farnesina: “In considerazione dell’attuale situazione, in via precauzionale, si invitano gli italiani a lasciare temporaneamente l’Ucraina con i mezzi commerciali disponibili”, ha scritto il ministero. “Considerata, inoltre, la situazione di incertezza ai confini, si raccomanda di posticipare tutti i viaggi non essenziali verso l’Ucraina. E di mantenersi costantemente aggiornati sui mezzi d’informazione e sul sito Viaggiare Sicuri gestito dall’Unità di Crisi del ministero”. Il ministero invita inoltre gli italiani a registrarsi al sito dovesiamonelmondo.it e scaricare l’applicazione “Unità di crisi”. L’Unità di crisi aggiunge anche che “i viaggi a qualsiasi titolo nelle regioni di Donetsk e Luhansk e in Crimea sono sconsigliati”.

PERSONALE RIDOTTO ALL’AMBASCIATA

Parallelamente, il Ministero ha deciso di non chiudere l‘ambasciata a Kiev, ma di ridurre il personale e di far partire i familiari dei diplomatici per l’Italia, in maniera da poter gestire eventuali momenti di crisi in maniera meno complicata. La decisione di oggi del governo italiano è stata presa in coordinamento con gli altri Paesi Ue. In mattinata a Kiev c’è stata una riunione di tutti gli ambasciatori dell’Unione, per decidere insieme sul da farsi. È una decisione che non ha soltanto un valore pratico. Nelle ultime ore addirittura il governo ucraino aveva chiesto discretamente agli alleati americani di non continuare a lanciare segnali di allarme sul peggioramento della situazione. Ma anche sul pericolo di un attacco imminente della Russia. Lo stesso presidente ucraino Volodimir Zelenskij ha detto ai giornalisti “se qualcuno ha informazioni aggiuntive su un’invasione il 16 febbraio è pregato di informare il governo ucraino, il migliore amico dei nemici è il panico”. Il riferimeno è a fonti di intelligence Usa che addirittura avrebbero indicato la data dell’inizio dell’invasione russa, appunto il 16 febbraio, mercoledì prossimo.