Lampedusa, due sbarchi nella notte: 998 i migranti all’hotspot
È record all’hotspot di Lampedusa, dove nella notte in sono arrivati, dopo altri due sbarchi, 39 migranti. Su segnalazione dei cittadini, i carabinieri hanno intercettato dodici tunisini lungo la strada attigua alla spiaggia di Cala Francese. Fra di questi, tre minori non accompagnati. Non è stata ritrovata l’imbarcazione che il gruppo avrebbe utilizzato per lo spostamento.
A molo Favarolo, sono invece arrivati 25 migranti. Una motovedetta della Capitaneria ha intercettato il gruppo, di cui fanno parte tre minori, che si trovava su un barchino in vetroresina ad 8 miglia dalla costa.
In tarda serata, si è verificata infine una evacuazione medica dal veliero Nadir. L’imbarcazione si trova nelle acque antistanti a Lampedusa. Due tunisini a bordo riferivano di stare male; di conseguenza sono stati evacuati e trasportati al Poliambulatorio. I medici non hanno tuttavia riscontrato problemi sanitari. I due sono stati pertanto portati al centro di primissima accoglienza.
Lampedusa, situazione d’emergenza
Una situazione critica quella dell’hotspot di Lampedusa. La struttura ospita infatti 988 migranti, a fronte di 250 posti disponibili. Previsti alcuni trasferimenti in mattinata, come quello di 70 minorenni non accompagnati e 40 maggiorenni, i quali saranno spostati a Porto Empedocle (Agrigento). Previsto, inoltre, il trasferimento di 160 migranti su una nave quarantena; molti di questi sono risultati positivi al Covid-19.
Le dichiarazioni del Viminale
Fonti del Viminale hanno intanto reso noto che “è attiva dall’inizio di questa settimana la linea di comunicazione diretta di allerta tra le autorità italiane e tunisine per lo scambio rapido di informazioni sulle imbarcazioni con a bordo migranti irregolari in partenza dalle coste del Paese nordafricano e sulle attività criminali connesse a questo fenomeno”.
Richiesta dal ministro Luciana Lamorgese in occasione delle missioni a Tunisi, la linea è ora attiva 24 ore su 24, con l’indicazione dei target alle autorità tunisine competenti.
(Foto d’archivio)