“Qualche giorno fa il neo Presidente della Regione Siciliana, On.le Renato Schifani, subito dopo la proclamazione, ha manifestato pubblicamente l’intenzione del Governo Regionale di stabilizzare, in accordo con lo Stato, tutto il Personale ASU. Come è noto, già il precedente Governo Regionale, con norma regionale in applicazione di una norma Statale, tentò invano di stabilizzare il suddetto Personale, norma che fu impugnata dal Dipartimento degli Affari Regionali e per le Autonomie e sulla quale pende una pronuncia della Consulta”. A dichiararlo sono Michele D’Amico e Maurizio Abbate del Cobas/Codir, Rosario Greco di Confintesa e Barbara Gambino di USB.
“Al di là dell’esito della pronuncia della Consulta – continuano i sindacalisti – la Giunta Regionale, non appena si costituirà, potrebbe, su proposta dell’Assessore Regionale alla Funzione Pubblica, nel deliberare la nuova rideterminazione della dotazione organica dell’Amministrazione Regionale per l’anno 2023, inserire il Personale ASU in utilizzazione proprio nell’ambito della Regione Siciliana e più precisamente al Dipartimento Beni Culturali, tra il personale potenzialmente da assumere”.
“Una siffatta iniziativa del Governo Regionale – commentano i sindacalisti – oltre a mitigare la carenza d’organico di personale, contribuirebbe a dare il buon esempio e ad avviare le procedure di stabilizzazione e di fuoriuscita dal precariato del Personale ASU in servizio proprio presso la Regione Siciliana, facendo così da propulsore per l’assunzione del medesimo personale presso altri enti Enti Locali”.
“Chiediamo – concludono Michele D’Amico, Maurizio Abbate, Rosario Greco e Barbara Gambino – che il Presidente della Regione Siciliana si faccia garante di tale iniziativa, nella considerazione che la rideterminazione della dotazione organica costituisce un adempimento preliminare all’attivazione e all’aggiornamento annuale del PIAO (Piano Integrato di Attività e Organizzazione che, come è noto, accorpa i piani della performance, dei fabbisogni del personale, della parità di genere, del lavoro agile e dell’anticorruzione), ai fini dell’assunzione di nuovo personale nell’Amministrazione Regionale e percorre realmente la strada della lotta al precariato”.