Prima delle vacanze di Natale a scuola le lezioni si sono concluse con un boom di casi di positività al Covid. E, visto l’andamento, il ritorno dopo le feste rischia di essere anche peggio. Dirigenti scolastici, professori e studenti stanno con il fiato sospeso, pronti ad arrendersi alla didattica a distanza o integrata fra lezioni in presenza e da casa, se l’impennata di contagi non dovesse arrestarsi. Sarà decisiva la situazione epidemiologica nella settimana prima del ritorno sui banchi, che è previsto il 10 gennaio. Una nota del commissario straordinario per l’emergenza di Palermo e provincia, Renato Costa, arrivata a pochi giorni dal Natale, recependo le indicazioni del ministero, ha affidato alle scuole il tracciamento dei contagi.
Come scrive oggi Repubblica, i dirigenti sono preoccupati. Daniela Crimi, dirigente del liceo linguistico “Ninni Cassarà” e nel direttivo regionale dell’associazione nazionale presidi, dice: «Come torneremo a scuola? I referenti Covid da soli non possono farcela, il tracciamento non reggerà. Ci vuole un lavoro di ore che coinvolge anche gli altri docenti. Sarà uno sfacelo, i casi di positività sono troppi. Rischiamo comunque di avere tante classi in Dad; a questo punto forse è meglio pensare a una didattica mista, riducendo la percentuale della presenza degli studenti dal vivo. Anche se sappiamo bene che la scuola è presenza».
Di certo a nessuno piacerebbe tornare alla didattica a distanza, ma i contagi fanno paura. Ecco cosa dice Anna Maria Catalano, preside del liceo scientifico “Cannizzaro” e presidente dell’associazione presidi del capoluogo. «Attenderemo di capire meglio l’andamento dei contagi a ridosso del rientro e capiremo il da farsi. Dovremo avere il buon senso di arrenderci ai dati scientifici». Ed ha invitato Costa a sedersi attorno a un tavolo per capire come procedere con i contagi a scuola.
Dall’assessorato regionale all’Istruzione, al momento, arrivano rassicurazioni. L’assessore regionale all’Istruzione Roberto Lagalla pare tranquillo. «Non è previsto alcun differimento per il rientro a scuola, stiamo seguendo l’evoluzione dei contagi in età scolare e la percentuale è più o meno la stessa del periodo dello scorso anno. L’unica arma continua a essere la vaccinazione; ecco perché per gli Under 12 stiamo pensando di istituire hub dedicati e chiediamo ai pediatri di supportarci in questo percorso». Mentre il commissario Costa pensa a degli screening a tappeto prima del rientro in aula: «Siamo pronti a confrontarci per affrontare la situazione. Di certo una soluzione potrebbe essere quella degli screening a tappeto prima della riapertura dei plessi scolastici».