Le tragicomiche in Calabria, pure Gaudio si dimette da commissario Sanità

“Mia moglie – spiega l’ex rettore – non ha intenzione di trasferirsi a Catanzaro”. Il presidente della Regione Spirlì: “Non siamo l’Afghanistan”

Gaudio e Conte

Anche Eugenio Gaudio, neo commissario alla Sanità in Calabria, si è dimesso in un batter d’occhio. Ha rinunciato al suo incarico per motivi personali. “Mia moglie non ha intenzione di trasferirsi a Catanzaro”, ha spiegato l’ex rettore de La Sapienza di Roma.

Lo spaccato di una Calabria ai limiti della barzelletta all’italiana. Ma qui non c’è niente da ridere, si parla di un sistema che nell’ultimo mese è stato al centro dei riflettori per la sua mala gestione. Prima le dimissioni del generale Cotticelli, praticamente pronunciata in tv dopo la “figuraccia” davanti al giornalista Walter Molino del programma Titolo V di Rai 3. Poi la nomina di Zuccatelli, dimessosi spontaneamente – mica tanto – su consiglio del ministro della Salute Speranza dopo le polemiche su un video impopolare ed inopportuno dello scorso maggio.

Eugenio Gaudio

Ieri la nomina in Cdm di Eugenio Gaudio, praticamente vana per il rifiuto a tempo record. Ed in tutto questo c’è Gino Strada che incredibilmente resta inspiegabilmente ancora nel vuoto delle decisioni da prendere.

Il no di Gaudio

Per svolgere quest’incarico occorrono massima serenità ed impegno. La famiglia per me è un valore“, ha detto ancora il neo – questa volta – dimissionario.

Gino Strada

Strada, “Ancora nessuna proposta formale ricevuta”

Leggo da un’agenzia di stampa che non sarei disponibile a fare il commissario in Calabria. Ribadisco – perché evidentemente serve farlo ancora – che non ho ricevuto nessuna proposta formale e che comunicherò personalmente le mie decisioni attraverso i canali ufficiali se ci sarà qualcosa di reale e concreto da comunicare. Mi sembra che la situazione sia già abbastanza difficile per i cittadini calabresi senza che diventi anche grottesca”.

Così Gino Strada, fondatore di Emergencysui social, commentando i rumors sulla sua presunta indisponibilità ad accettare il ruolo di Commissario alla Sanità in Calabria.

Nino Spirlì, presidente facente funzione della Regione Calabria

Ed in tutto questo, c’è chi si oppone all’eventuale insediamento da parte del medico attivista, come il presidente della Regione calabrese, Nino Spirlì: “Qui non c’è da fare nomine, c’è da gestire la sanità. Basta ispettori governativi, ne abbiamo le scatole piene. Non arriva la nomina di Strada perché dovranno passare sul mio corpo per fare le nomine, non abbiamo più bisogno di commissari”. Le parole durante la puntata radiofonica di ieri de La Zanzara su Radio24. “La Calabria – conclude il governatore facente funzione – non è l’Afghanistan, è una regione dell’Italia e come tutte le altre regioni ha il diritto di governarsi come si governano tutte le altre. Non abbiamo bisogno di missionari di nessun tipo“.