Le varianti meno conosciute del poker che possiamo trovare online
Viviamo nell’epoca dei videogiochi che sembrano film di Hollywood, del gaming professionistico e dei tornei seguiti da milioni di giocatori sparsi nel mondo. Ma nonostante le enormi possibilità offerte dalle nuove tecnologie c’è una disciplina che sembra non passare mai di moda e che continua a raccogliere l’attenzione di pubblici di ogni età: i giochi di carte. Giochi di carte che in alcuni casi hanno mantenuto le stesse regole di quando sono stati creati. In altri, invece, ed è il caso del poker di cui stiamo per parlare, hanno dato origini a varianti estremamente interessanti e divertenti.
Il poker è uno dei giochi che si sono evoluti di più negli ultimi anni e che, dopo alcuni anni di appannamento, è tornato prepotentemente in auge, sia nelle sue versioni online che in quelle “fisiche”. Un gioco di cui è possibile imparare le strategie base su portali come PokerStars per poi cimentarsi con le una delle numerose varianti oggi disponibili online. Molte, come lo Stud e l’Omaha, sono estremamente conosciute e spesso fanno capolino anche nei più importanti tornei internazionali.
Altre lo sono molto meno ma questo non significa che siano meno coinvolgenti e stimolanti. Una delle migliori in assoluto è l’Irish Poker, riuscito mix tra il classico Texas Hold’em e l’Omaha. La differenza con i due “fratelli maggiori” è che nell’Irish ai giocatori vengono assegnate 4 carte coperte, due delle quali andranno scartate quando inizia la mano vera e propria.
Leggermente diverso, invece, il 5 Card Omaha, gioco particolarmente apprezzato da chi ama la matematica e le combinazioni. In questa variante, infatti, si gioca con 5 hole card che, però, non vanno mai scartate. Vince chi riesce a ottenere la combinazione tra 3 delle carte scoperte girate dal banco e due delle carte avute all’inizio della mano.
Non mancano varianti di successo anche nel noto Draw Poker, ovvero il poker in cui ai giocatori viene data la possibilità di cambiare alcune carte coperte. Il poker all’italiana rientra in questa famiglia di giochi così come il Badugiin cui lo scopo è quello di formare il punteggio più basso possibile utilizzando soltanto 4 carte e in cui non esistono scale.
Decisamente più di nicchia altre due varianti dai nomi decisamente particolari: l’Anaconda e il Vanunu.
L’Anaconda è una tipologia di poker in cui a ogni partecipante vengono assegnate 7 carte coperte e che si svolge in più fasi distinte. Nella prima i giocatori hanno come obiettivo quello di creare la miglior combinazione usandone 5. Successivamente devono passarne 3 al giocatore a sinistra. Poi 2 a quello a destra e infine una ancora una volta a quello a sinistra. Chi termina con il punteggio più alto rimasto vince il piatto.
Il Vanunu, invece, è a sua volta un mix tra varianti diverse. Un gioco che mette insieme regole dello Stud a 7 carte, puntate high e low dichiarate, scarto di carte e molto altro. Per mancanza di spazio non andremo ad analizzarle tutte ma su quanto il Vanunu sia formativo non mancano le testimonianze. È questo il gioco con cui ha fatto pratica Daniel Negreanu, tra i giocatori di poker più vincenti della storia.
Le ultime due varianti di cui parleremo arrivano da due Paesi estremamente distanti uno dall’altro: la Cina e la Polonia. Il poker cinese è in fortissima ascesa, sia nella sua versione base che in quella chiamata Open Face. Nella prima si usano addirittura 13 carte e i giocatori devono ottenere la bellezza di 3 combinazioni vincenti, due composte da 3 carte e una da 5. Ancora più complesso l’Open Face in cui le suddette 13 carte vengono piazzate in fasi consecutive del gioco.
Il poker polacco, invece, non prevede nessuna puntata di chips, nessun cambio di carte e nessuna carta girata dal dealer. Chi partecipa ha soltanto la possibilità di dichiarare un punteggio e deve sperare che questo esca mettendo insieme le carte combinate di tutti i giocatori. Oppure deve sperare che il giocatore del turno successivo opti per un rilancio ancora più alto.